Israele, nuove tensioni politiche e di sicurezza si aggiungono alla complessa scena del Medio Oriente: un gruppo di hacker iraniani, noto come Handala, ha dichiarato di aver violato il cellulare di Tzachi Braverman, capo dello staff del primo ministro Benjamin Netanyahu. L’annuncio segue l’attacco informatico della scorsa settimana ai danni dell’ex premier Naftali Bennett. Lo riporta il Times of Israel, sottolineando che gli hacker intendono rivelare oggi nuovi dettagli che collegherebbero Braverman allo scandalo Qatargate.
Hackeraggio e accuse di spionaggio da parte di Israele
Secondo le fonti, gli hacker affermano di possedere informazioni riservate che coinvolgerebbero Braverman in attività illecite legate al Qatar, in particolare tramite l’agenzia di pubbliche relazioni Perception, guidata da Yisrael Einhorn, ex responsabile della campagna elettorale di Netanyahu. Due consiglieri del premier sarebbero stati impiegati dal Qatar mentre prestavano servizio nell’amministrazione israeliana. Tra questi, Eli Feldstein ha accusato Braverman di essere coinvolto in un altro scandalo connesso alla fuga di notizie riservate alla stampa tedesca Bild, finalizzata a influenzare l’opinione pubblica e attenuare le pressioni su Gerusalemme per un accordo con Hamas.
Nonostante le gravi accuse, l’ufficio del primo ministro ha negato qualsiasi violazione, dichiarando che la questione è attualmente sotto indagine. Braverman, che dovrebbe assumere il ruolo di ambasciatore di Israele nel Regno Unito, vede ora a rischio la sua nomina a causa dello scandalo. Sia lui sia Netanyahu respingono ogni addebito relativo a queste vicende.
Un contesto politico già teso
Questa nuova ondata di accuse e attacchi informatici si inserisce in un quadro politico israeliano già fortemente agitato. Benjamin Netanyahu, al governo dal dicembre 2022, guida un esecutivo sotto pressione per diverse questioni interne ed esterne. L’ex premier Naftali Bennett, che ha guidato il paese dal 2021 al 2022, continua a mantenere un ruolo rilevante nell’opposizione e nella vita politica, mentre la situazione di sicurezza resta delicata dopo eventi recenti come l’attacco del 7 ottobre e le successive tensioni con Hamas.
Le indagini sull’hackeraggio e sulle fughe di notizie rappresentano un ulteriore elemento di instabilità nella scena politica israeliana, dove questioni di sicurezza nazionale e politica interna si intrecciano in maniera sempre più complessa.






