Tel Aviv, 3 settembre 2025 – Il ministro israeliano Bezalel Smotrich ha rilanciato con fermezza la necessità di applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania, definita anche Giudea e Samaria, ribadendo l’intenzione di estendere la legge israeliana sull’82% del territorio. L’appello arriva in un momento di forte tensione e controversie, mentre il governo israeliano si trova diviso tra spinte nazionaliste e tentativi di negoziazione con i palestinesi.
Le dichiarazioni di Bezalel Smotrich sulla Cisgiordania
Smotrich, esponente di estrema destra e attuale ministro delle Finanze, ha sottolineato che “è ora di applicare la sovranità israeliana in Giudea e Samaria e togliere dal tavolo la divisione di questa piccola terra”. Insieme al presidente del Consiglio delle comunità ebraiche in Cisgiordania, Yisrael Gantz, ha parlato di un “massimo territorio con un minimo numero di arabi”, definendo la sovranità come un atto necessario per proteggere Israele da minacce “esistenziali” interne. Smotrich ha inoltre rivolto un appello diretto al primo ministro Benjamin Netanyahu affinché proceda senza indugi.
Il ministro ha anche annunciato che la sovranità sarà estesa sull’82% del territorio della Cisgiordania, lasciando il restante 18% ai palestinesi, in linea con le posizioni più intransigenti della destra israeliana. Questa linea politica si accompagna a recenti decisioni amministrative, come la dichiarazione di “terra statale” di 45 ettari vicino all’avamposto di Havat Gilad, destinati allo sviluppo di nuovi insediamenti.
Tensioni interne e prospettive di annessione
In parallelo, il ministro della Giustizia Yariv Levin ha definito l’annessione della Cisgiordania “un’opportunità storica” e “realistica e possibile”, ribadendo che l’obiettivo è garantire “diritti eguali” ai coloni e rafforzare la sicurezza. Tuttavia, esponenti come Itamar Ben Gvir e Smotrich stesso hanno manifestato scetticismo riguardo al cessate il fuoco a Gaza, alimentando le tensioni interne al governo guidato da Netanyahu.
Le pressioni per l’annessione della Cisgiordania si inseriscono in un quadro regionale complesso, in cui il conflitto israelo-palestinese continua a provocare vittime e instabilità. Il piano annunciato da Smotrich e altri leader di destra si scontra con le risoluzioni internazionali che considerano questi territori occupati illegalmente e con la ferma opposizione palestinese e araba a qualsiasi annessione unilaterale.






