Israele ha convocato l’ambasciatrice spagnola, Ana Salomon Perez, per una protesta formale in seguito alle dichiarazioni del premier Pedro Sanchez, che ha affermato che il suo governo “non commercia con uno Stato genocida”. Le tensioni continuano
Israele ha convocato oggi l’ambasciatrice spagnola, Ana Salomon Perez, per esprimere una protesta formale in risposta alle dichiarazioni del presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez. Quest’ultimo ha affermato che il suo esecutivo non commercia con uno Stato genocida, scatenando una serie di reazioni diplomatiche e politiche.
Le dichiarazioni di Sanchez
La convocazione dell’ambasciatrice è avvenuta dopo un question time al Congresso spagnolo, durante il quale Sanchez ha risposto a una domanda del deputato Gabriel Rufian del partito di sinistra repubblicana catalana (ERC). Rufian aveva accusato il governo spagnolo di essere complice con Israele, definendolo uno Stato genocida. Sanchez ha ribadito: “Noi non commerciamo con uno Stato genocida”, pur non menzionando direttamente Israele.
Aumento delle tensioni
Le tensioni tra i due paesi sono aumentate in seguito a un rapporto del Centro Delas, che ha rivelato come la Spagna abbia venduto armi a Israele per un valore di 5,3 milioni di euro dal 7 ottobre 2023. Questi dati hanno sollevato forti critiche da parte di alcuni parlamentari spagnoli, che hanno accusato il governo di essere “complice di un genocidio” a Gaza.