Tel Aviv, 17 giugno 2025 – L’escalation del conflitto in Medio Oriente si intensifica ulteriormente con un massiccio attacco missilistico iraniano contro Israele, che ha scatenato una serie di reazioni militari e diplomatiche di vasta portata. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’IDF (Forze di Difesa Israeliane), nella notte tra giovedì e venerdì sono stati lanciati circa 400 missili balistici e centinaia di droni contro il territorio israeliano, con una cinquantina di impatti diretti confermati.
Bilancio e impatto degli attacchi missilistici su Israele
L’IDF ha comunicato che, nonostante l’intenso bombardamento, la maggior parte dei missili è stata intercettata grazie a un sistema di difesa aerea altamente efficiente. Tuttavia, 35 missili hanno colpito obiettivi sul suolo israeliano, causando danni significativi e vittime tra la popolazione civile. Il bilancio ufficiale attuale registra 24 vittime civili confermate, 647 feriti – di cui 10 in condizioni gravi, 37 moderate, e oltre 600 con ferite lievi. Le autorità hanno inoltre evacuato 2.725 persone dalle loro abitazioni per ragioni di sicurezza.
Parallelamente all’emergenza umanitaria, la risposta economica si è concretizzata con la presentazione di 18.766 richieste di risarcimento danni all’Autorità fiscale israeliana, segno delle profonde ripercussioni sull’infrastruttura civile e privata.
Reazioni e dinamiche geopolitiche
L’attacco missilistico iraniano rappresenta una risposta diretta all’offensiva israeliana contro obiettivi iraniani in Iran, compreso il bombardamento del quartier generale nucleare di Teheran. I Pasdaran hanno rivendicato l’azione, sottolineando che il 90% dei missili ha colpito con successo le basi militari israeliane attorno a Tel Aviv, utilizzando anche missili ipersonici di fabbricazione iraniana.
Dal punto di vista diplomatico, Israele ha incaricato i suoi ambasciatori di ribadire ai leader mondiali che “Israele risponderà con forza” a ogni aggressione iraniana, mentre l’Iran ha lanciato un avvertimento a qualsiasi Paese che intervenisse militarmente a sostegno di Israele, promettendo attacchi mirati contro i loro interessi regionali.
La comunità internazionale, inclusi Stati Uniti e Unione Europea, si trova a fronteggiare una delicata fase di negoziazioni e pressioni per evitare un’escalation che potrebbe allargare il conflitto a livello regionale. Nel frattempo, la popolazione israeliana vive sotto costante allarme, con sirene antiaeree attivate in molte zone e uno spazio aereo chiuso fino almeno al 22 giugno.
L’evoluzione della crisi rimane incerta, ma le attuali informazioni confermano un conflitto in rapido sviluppo, contrassegnato da un uso massiccio di tecnologie missilistiche avanzate e da una forte tensione geopolitica tra Israele e Iran.






