Il Cairo, 12 dicembre 2025 – Ancora una volta, come ormai accade regolarmente ogni venerdì, Israele ha disposto la chiusura dei valichi di Kerem Shalom e Al Awja, impedendo il transito degli aiuti umanitari diretti alla Striscia di Gaza. A confermare la decisione, una fonte della sicurezza egiziana, che ha precisato come il blocco sia motivato dal fatto che il venerdì è considerato giorno festivo sia in Israele che in Egitto. La conseguenza immediata è il fermo degli aiuti provenienti dall’Egitto, con decine di camion rimasti bloccati ai confini.
Chiusura dei valichi e blocco degli aiuti umanitari
Ieri, nonostante la chiusura odierna, era stato consentito il passaggio di 350 camion, parte del 92° convoglio egiziano di aiuti destinati alla popolazione gazawi. Tuttavia, gli automezzi rimanenti sono rimasti fermi nel piazzale di fronte al valico di Rafah, senza possibilità di entrare nel territorio palestinese. La fonte egiziana ha sottolineato che l’Egitto sta continuando a lavorare per la riapertura dei valichi nella prossima settimana, con particolare attenzione al valico di Rafah sul lato palestinese, al fine di facilitare il passaggio di feriti e malati.
Queste operazioni sono previste sotto la supervisione delle Nazioni Unite e di organizzazioni europee, a testimonianza della complessità e della delicatezza del contesto umanitario nella Striscia di Gaza.
Emergenza umanitaria: il dramma quotidiano a Gaza
La situazione nella Striscia di Gaza resta estremamente critica e si aggrava di giorno in giorno, soprattutto per quanto riguarda la crisi sanitaria e umanitaria. L’organizzazione umanitaria Emergency ha fornito aggiornamenti recenti dalla propria clinica ad al-Qarara e dalle attività di supporto nell’ambulatorio di al-Mawasi, dove ogni giorno centinaia di pazienti ricevono assistenza.
Le condizioni di vita sono peggiorate a causa delle intemperie, con forti piogge che hanno causato il crollo di una copertura nell’area di attesa per le vaccinazioni presso la clinica di Khan Younis, sommersa dal fango. Gli aiuti necessari per la riparazione delle strutture restano bloccati ai valichi chiusi.
Inoltre, Gaza registra il più alto tasso di amputazioni infantili al mondo, dovuto ai continui bombardamenti e alla mancanza di cure specialistiche adeguate. L’assenza di materiali sanitari, combinata con la scarsità di cibo e di beni essenziali, aggrava la crisi umanitaria, che rimane una priorità urgente per la comunità internazionale.
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