Tel Aviv, 10 novembre 2025 – In Israele continua il dibattito sulla pena di morte per i terroristi, dopo la proposta avanzata dal ministro per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, leader del partito di ultradestra Otzma Yehudit (Potere Ebraico). Il disegno di legge, presentato alla Knesset, prevede l’introduzione della pena capitale per i terroristi che uccidono cittadini israeliani, senza alcuna discrezionalità da parte dei giudici. La proposta sarà sottoposta oggi a prima lettura in aula.
La dura posizione di Ben Gvir e la reazione politica
Sui social, Ben Gvir ha dichiarato con fermezza: “Non ci sarà perdono per chi impedisce ai terroristi, quelle bestie umane, di salire sulla forca“. Il ministro ha esortato tutte le fazioni parlamentari a superare le divisioni politiche e a sostenere questa legge che, a suo dire, rappresenta una svolta storica nella lotta contro il terrorismo arabo. Tuttavia, non tutte le forze politiche sono allineate: il rabbino Dov Lando, leader spirituale del partito ultra-ortodosso ashkenazita Degel Hatorah, ha invitato i suoi parlamentari a votare contro la proposta.
Ben Gvir, noto per la sua carriera politica all’insegna di posizioni estremiste, è da tempo una figura controversa in Israele. Già prima di ricoprire il ruolo di ministro, si era distinto per dichiarazioni e azioni provocatorie, alcune delle quali hanno suscitato critiche a livello internazionale, in particolare per la sua visita al Monte del Tempio e per la sua retorica contro la popolazione palestinese.
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