Un grave attentato terroristico ha scosso questa mattina la zona nord di Gerusalemme, all’incrocio di Ramot, causando la morte di sei cittadini israeliani e il ferimento di altri numerosi, alcuni in condizioni critiche. Due terroristi palestinesi sono stati uccisi sul posto dopo aver aperto il fuoco contro due autobus.
Dettagli dell’attentato a Gerusalemme e intervento militare
L’attacco si è verificato all’incrocio Ramot, una zona posta a Gerusalemme nord, quando due uomini armati sono saliti su un autobus della linea 62 e hanno iniziato a sparare indiscriminatamente. Le vittime israeliane, secondo fonti ufficiali, sono salite a sei, tra cui uomini e donne di età variabile. I feriti sono almeno quindici, con sette persone in gravi condizioni.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è giunto immediatamente sul luogo dell’attentato. Ha confermato che i due terroristi sono stati neutralizzati da un soldato appartenente alla brigata Hashmonaim, un’unità composta da militari ultraortodossi haredi, creata per integrare questa comunità nel servizio militare obbligatorio. Il militare è comandante di squadra ed è intervenuto prontamente riuscendo ad uccidere i due attentatori.
Le autorità israeliane hanno indicato che i due terroristi provenivano da villaggi palestinesi situati nella zona di Ramallah, in Cisgiordania, precisamente da Kubiba e Katna. Entrambi erano entrati in Israele senza permesso. In seguito all’attacco, l’esercito israeliano ha istituito un cordone di sicurezza attorno a questi villaggi.
Reazioni e misure di sicurezza
Il governo israeliano ha risposto convocando una riunione straordinaria dei vertici della sicurezza nazionale per valutare la situazione e pianificare ulteriori misure di contrasto al terrorismo.
Netanyahu ha sottolineato la gravità dell’attacco e ha espresso la sua determinazione a rafforzare le misure di sicurezza in tutto il Paese. L’episodio si inserisce in un clima di forte tensione in Israele, dove la comunità ultraortodossa, solitamente contraria al servizio militare, è sempre più coinvolta nelle operazioni di sicurezza nazionali.
L’attentato ha provocato un’ondata di sdegno e preoccupazione sia a Gerusalemme che a livello internazionale, mentre si attendono ulteriori sviluppi da parte delle autorità israeliane. Il bilancio finale delle vittime e dei feriti potrebbe essere aggiornato nelle prossime ore, anche se le forze di sicurezza hanno già garantito un intervento tempestivo e risolutivo sul luogo dell’attacco.
Identificate le altre due vittime dell’attentato
Sono stati resi noti i nomi delle ultime due vittime dell’attacco avvenuto a Gerusalemme. Si tratta del rabbino Mordechai Steintzag, 79 anni, e di Sarah Mendelson, 60 anni.
Steintzag, originario degli Stati Uniti, si era trasferito in Israele diversi decenni fa. Oltre a essere proprietario della popolare panetteria Dr. Mark’s Bakery a Beit Shemesh, esercitava anche la professione di cardiologo, come ricordato in un necrologio diffuso dall’azienda.
Sarah Mendelson, invece, ricopriva un ruolo di rilievo all’interno del movimento giovanile sionista religioso Bnei Akiva, dove gestiva i rapporti con le autorità locali e operava nella tesoreria nazionale. È stata uccisa mentre si recava al lavoro presso la sede centrale dell’organizzazione a Gerusalemme.






