Ballymena (Irlanda del Nord), 11 giugno 2025 – Il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso una netta condanna nei confronti dei recenti disordini anti-immigrazione avvenuti nelle ultime due notti a Ballymena, cittadina dell’Irlanda del Nord. Gli episodi hanno visto centinaia di manifestanti scontrarsi con la polizia locale, in una situazione degenerata in una vera e propria caccia agli immigrati di origine romena, in seguito all’arresto di due adolescenti stranieri accusati di tentato stupro ai danni di una giovane residente della zona.
Starmer condanna i disordini e le strumentalizzazioni politiche
Nel corso del Question Time alla Camera dei Comuni, il premier laburista, noto per la sua linea dura sul tema dell’immigrazione, ha definito gli episodi di violenza come “insensati”, sottolineando la necessità di evitare che il malcontento delle comunità locali venga sfruttato per alimentare divisioni e tensioni etnico-culturali nel Regno Unito. Starmer ha criticato fortemente le strumentalizzazioni politiche che fanno leva sull’immigrazione illegale per creare conflitti sociali, ribadendo l’importanza di mantenere l’ordine pubblico e il rispetto delle leggi.
Ballymena, una città segnata dalla storia e dalle tensioni sociali
Situata nella contea di Antrim, Ballymena è una roccaforte storica degli unionisti e abitata prevalentemente da comunità protestanti. La città ha attraversato nel passato numerose fasi di conflitto e tensione, particolarmente durante il periodo noto come “The Troubles”, caratterizzato da scontri settari che hanno segnato profondamente il tessuto sociale locale. Recentemente, la città aveva già registrato un declino economico e sociale, che si è tradotto in difficoltà occupazionali e insoddisfazione diffusa. Questi fattori contribuiscono a creare un clima di precarietà, elemento spesso sfruttato da gruppi politici per fomentare l’ostilità nei confronti dei migranti.
Il governo laburista guidato da Starmer, che è primo ministro dal luglio 2024, intende affrontare la questione migratoria con rigore ma anche con responsabilità, evitando che episodi come quelli di Ballymena degenerino in nuovi focolai di violenza e tensione. La situazione resta monitorata dalle autorità locali e nazionali, alle prese con la difficile gestione di un fenomeno che coinvolge dinamiche sociali, culturali e politiche complesse.