Il presidente degli USA, Donald Trump, ha affermato di aver pensato di rimuovere le sanzioni all’Iran, per poi ripensarci negli ultimi giorni
Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti, ha annunciato di aver abbandonato ogni progetto di rimozione delle sanzioni economiche contro l’Iran. La decisione segue una durissima reazione da parte della guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha accusato Trump di aver mentito riguardo alla presunta vittoria nella guerra.
Trump sospende la rimozione delle sanzioni all’Iran
Nel corso degli ultimi giorni, Trump riferisce di aver lavorato a una possibile revoca delle sanzioni imposte su Teheran, insieme ad altre misure destinate a favorire una rapida ripresa economica del Paese. Tuttavia, la sua iniziativa è stata interrotta bruscamente a causa di una “dichiarazione di rabbia, odio e disgusto” da parte della Guida suprema iraniana.
Attraverso un post sul suo social Truth, Trump ha sottolineato di aver salvato Khamenei da una “brutta morte” e lo ha criticato apertamente per aver mentito, affermando: “Da uomo di grande fede, non dovrebbe mentire”. Il presidente statunitense ha inoltre ribadito la necessità che l’Iran rientri nel contesto dell’ordine mondiale, avvertendo che la situazione potrebbe peggiorare se ciò non avverrà.
Il contesto politico e le implicazioni internazionali
Donald Trump, rieletto presidente nel 2025, ha avuto un ruolo cruciale nelle relazioni con l’Iran sin dal suo primo mandato (2017-2021), caratterizzato da una politica estera assertiva e spesso conflittuale. L’imposizione di sanzioni e il ritiro dall’accordo nucleare iraniano sono stati tratti distintivi della sua amministrazione.
La recente apertura alla rimozione delle sanzioni rappresentava una svolta significativa, ma le tensioni con Teheran, alimentate dalle dichiarazioni di Khamenei, hanno portato Trump a una netta retromarcia. Questa evoluzione potrebbe influire sulle dinamiche geopolitiche in Medio Oriente e sulle relazioni tra Stati Uniti e Iran, già da tempo segnate da profonde divisioni e sfide diplomatiche.






