La Marina delle Guardie della Rivoluzione iraniana ha condotto una serie di test missilistici nel Golfo Persico, durante un’esercitazione militare iniziata ieri. L’operazione ha visto il lancio simultaneo di missili balistici e da crociera, con l’obiettivo di dimostrare la capacità di poter colpire con precisione obiettivi marittimi nel Mar dell’Oman.
Dettagli dell’esercitazione militare iraniana
Secondo quanto riportato dall’agenzia Mehr, i missili balistici Qadr 110, Qadr 380 e Qadir sono stati lanciati da postazioni interne all’Iran e hanno centrato tutti gli obiettivi prefissati nel Golfo Persico, dimostrando un alto livello di precisione e coordinamento operativo. Contestualmente, sono stati testati anche sistemi di difesa aerea installati sulle navi della Marina, che hanno neutralizzato altri bersagli simulati.
Il comandante dei pasdaran, Maggior generale Mohammad Pakpour, ha sottolineato che la Marina delle Guardie della Rivoluzione è equipaggiata con tutte le armi necessarie per il combattimento navale, un messaggio chiaro sulla preparazione e la capacità delle forze navali iraniane. Il comandante della Marina, commodoro Alireza Tangsiri, ha aggiunto che i test sono stati condotti in conformità con le pratiche di difesa passiva, segnalando un’evoluzione tattica nell’impiego dei missili balistici e da crociera.
Area geografica e contesto strategico
L’esercitazione si è svolta in un’area particolarmente sensibile, comprendente le acque del Golfo Persico, lo Stretto di Hormuz e le vicinanze delle isole Abu Musa, Grande Tunb e Piccola Tunb. Queste ultime, controllate dall’Iran dal 1971, sono oggetto di rivendicazioni territoriali da parte degli Emirati Arabi Uniti, aumentando così la valenza strategica e simbolica dell’operazione.
L’attività militare iraniana si inserisce in un contesto regionale caratterizzato da tensioni persistenti, con la presenza di basi militari statunitensi in allerta e una storia recente di episodi di sabotaggio e scontri diplomatici. Le esercitazioni evidenziano la volontà di Teheran di consolidare il proprio ruolo di attore militare dominante nel Golfo Persico, utilizzando il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, noto come pasdaran, che rappresentano una componente fondamentale delle forze armate iraniane, con un organico di circa 210.000 uomini e un ruolo chiave nella sicurezza nazionale e nelle operazioni asimmetriche.






