In un clima di tensioni internazionali ancora elevate, l’Iran apre uno spiraglio nei rapporti con gli USA, pur senza che si sia ancora concretizzato un vero e proprio dialogo diretto. A confermarlo è il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, che ha parlato oggi da Istanbul, dove si trova per motivi diplomatici.
Iran-USA: scambio di messaggi ma nessun negoziato
Baghaei ha dichiarato che, nonostante continui uno scambio di messaggi indiretti con gli Stati Uniti, non è ancora ripreso il negoziato sul nucleare con Washington, interrotto durante l’estate a causa del conflitto in Medio Oriente e delle operazioni militari statunitensi contro siti nucleari iraniani. Il funzionario ha spiegato che “vari intermediari cercano di avvicinare Teheran e Washington”, ma ha sottolineato che il continuo scambio di comunicazioni non equivale a un rilancio del processo negoziale tra i due Paesi.
Rispondendo ai giornalisti in merito a un eventuale messaggio ufficiale ricevuto dal vice ministro degli Esteri iraniano, Majid Takht Ravanchi, durante il suo recente viaggio in Oman, Baghaei ha precisato che non è arrivata alcuna comunicazione formale da parte americana.
Il messaggio di Araghchi a Trump: “Non è troppo tardi per invertire la rotta”
Sul fronte politico, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha lanciato un appello diretto al Presidente statunitense Donald Trump, attualmente in carica dal gennaio 2025, tramite un messaggio sul suo account X. Araghchi ha ricordato che Trump, all’inizio del suo mandato, aveva promesso di porre fine agli “imbrogli” dell’amministrazione precedente riguardo all’Iran, e ha aggiunto che “non è troppo tardi per invertire la rotta”.
Il ministro ha inoltre smentito le accuse riguardanti una minaccia nucleare imminente da parte iraniana, citando le parole del direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, il quale ha affermato che l’Iran “non sta e non stava sviluppando armi nucleari”. A conferma di ciò, anche l’intermediario omanita Badr bin Hamad Al Busaidi ha ribadito che non c’è mai stata una minaccia nucleare iraniana.
Questa presa di posizione arriva in un momento cruciale, dopo che il 18 ottobre scorso l’Iran ha dichiarato di essere “svincolato” da qualsiasi restrizione sul suo programma nucleare, a seguito della scadenza della risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Secondo quanto comunicato dal ministero degli Esteri iraniano, tutte le limitazioni imposte fino a oggi dovrebbero essere annullate, e il programma nucleare iraniano trattato come quello di qualsiasi altro Stato non nucleare secondo il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP).
Rimangono però aperti i nodi diplomatici, con gli Stati Uniti e alcuni Paesi europei che continuano a manifestare preoccupazioni e a sostenere sanzioni basate su interpretazioni diverse dell’accordo.
La situazione resta quindi in evoluzione, mentre la comunità internazionale osserva con attenzione ogni passo nella delicata partita tra Teheran e Washington.






