Teheran ha confermato nuovamente che il sito nucleare di Fordow, insieme ad altri in Iran, è stato gravemente danneggiato dagli USA
L’Iran conferma che il sito nucleare sotterraneo di Fordow e altri impianti atomici nel Paese sono stati gravemente danneggiati durante i recenti raid statunitensi. A rivelarlo è stato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, nel corso di un’intervista rilasciata a CBS News, in cui ha ribadito quanto già dichiarato da un portavoce del governo nei giorni scorsi.
Danni significativi a Fordow e valutazione in corso
“Nessuno sa esattamente cosa sia successo a Fordow, ma quello che sappiamo finora è che gli impianti sono stati gravemente danneggiati”, ha affermato Araghchi, spiegando che l’Agenzia per l’energia atomica iraniana sta conducendo una valutazione approfondita, il cui rapporto sarà presentato al governo. La conferma ufficiale giunge dopo che, martedì, una portavoce del Ministero degli Esteri iraniano aveva dichiarato in conferenza stampa che i siti nucleari avevano subito “gravi danni” durante i bombardamenti israeliani e statunitensi, secondo quanto riportato dall’agenzia semiufficiale Tasnim.
Tuttavia, fonti statunitensi hanno minimizzato l’entità dei danni, con intercettazioni di comunicazioni iraniane diffuse dal Washington Post che suggeriscono un impatto più contenuto. Il presidente Usa Donald Trump aveva invece sostenuto che gli attacchi avessero “completamente e totalmente annientato” il programma nucleare iraniano, ma riconosce che servirà tempo per una valutazione completa.
Tensioni diplomatiche tra Iran, USA e Israele e nuove accuse
L’Iran ha accusato gli Stati Uniti di inaffidabilità politica: il portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baghaei, ha denunciato “fluttuazioni e cambiamenti di posizione” nelle dichiarazioni di Trump, definendolo “inaffidabile” e accusando Israele di aver “iniziato l’aggressione contro l’Iran senza motivo”.
Intanto, il Parlamento iraniano ha approvato una legge che vieta l’uso del sistema satellitare Starlink, di proprietà di Elon Musk, imponendo sanzioni severe per chi violasse il divieto. Nella stessa atmosfera di crescente tensione, sono stati arrestati diversi cittadini europei accusati di “collaborazione con Israele”, mentre il portavoce della magistratura ha reso noto che almeno 71 persone sono morte nell’attacco al carcere di Evin, avvenuto prima dell’accordo di cessate il fuoco con Israele e Stati Uniti.
Le immagini satellitari del sito di Fordow continuano a essere monitorate da agenzie internazionali, mentre l’Iran richiede agli Stati Uniti di escludere ulteriori attacchi per poter riprendere i colloqui diplomatici sul nucleare. Il viceministro degli Esteri Majid Takht-Ravanchi ha sottolineato che non è ancora stata fissata una data per un ritorno ai negoziati, né chiarito il programma degli incontri, evidenziando la necessità di garanzie contro ulteriori aggressioni militari durante il dialogo.
Questo quadro conferma la complessità della crisi nucleare iraniana e il persistere di un clima di forte instabilità in Medio Oriente, con impatti che coinvolgono direttamente la sicurezza internazionale e gli equilibri diplomatici tra le grandi potenze.






