Teheran, 29 agosto 2025 – L’Iran ha promesso una risposta decisa in seguito alla nuova ondata di sanzioni europee sul suo programma nucleare, una mossa che ha riacceso tensioni già elevate sulla scena internazionale. Nelle ultime ore, Regno Unito, Francia e Germania hanno notificato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu l’intenzione di riattivare il meccanismo di “snapback” per reintrodurre le sanzioni sospese in base all’accordo sul nucleare iraniano del 2015, noto come Jcpoa.
La reazione di Teheran
Durante una conversazione telefonica con l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, il capo della diplomazia iraniana Abbas Araghchi ha sottolineato che l’Iran risponderà in modo appropriato a quella che definisce una misura “illegale e ingiustificata”. In un comunicato ufficiale, il Ministero degli Esteri di Teheran ha condannato con fermezza l’iniziativa dei tre paesi europei, sostenendo che essa viola il Meccanismo di Risoluzione delle Controversie (DRM) previsto dall’accordo Jcpoa e cerca di ripristinare risoluzioni precedentemente abrogate.
Il governo iraniano ha ribadito la sua opposizione a qualsiasi tentativo di ripristinare sanzioni che, a suo dire, contravvengono alla risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza, che all’epoca aveva sancito l’accordo sul nucleare. La promessa di una risposta iraniana arriva in un momento di alta tensione, dopo gli attacchi aerei di Israele e Stati Uniti contro obiettivi iraniani lo scorso giugno.
Le preoccupazioni di Mosca e Pechino
La Russia si è schierata contro la reimposizione delle sanzioni, definendo la mossa dei paesi europei come un elemento destabilizzante che potrebbe portare a “conseguenze irreparabili” e a una “nuova tragedia”. Il Ministero degli Esteri russo ha esortato Regno Unito, Francia e Germania a riconsiderare la loro decisione prima che la situazione degeneri ulteriormente, sottolineando il rischio di una nuova escalation militare e diplomatica nella regione.
Parallelamente, anche la Cina ha espresso la sua posizione critica nei confronti delle sanzioni europee all’Iran. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, l’avvio del meccanismo di snapback non sarebbe “una mossa costruttiva” e potrebbe compromettere il processo politico e diplomatico di risoluzione della questione nucleare iraniana. Pechino invita a favorire il dialogo e i negoziati, mantenendo una posizione “obiettiva ed equa” e promuovendo la pace per riportare la questione nucleare iraniana sulla via della diplomazia.
Il contesto internazionale e l’accordo nucleare
L’accordo sul nucleare iraniano del 2015, noto come Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), prevedeva la sospensione delle sanzioni in cambio della limitazione del programma nucleare di Teheran sotto stretto controllo internazionale. Tuttavia, l’uscita unilaterale degli Stati Uniti dal patto nel 2018 ha complicato la situazione, portando a un progressivo deterioramento delle relazioni tra l’Iran e le potenze occidentali.
Ora, con la nuova iniziativa di Regno Unito, Francia e Germania, la comunità internazionale si trova di nuovo di fronte a un punto critico che potrebbe compromettere gli sforzi diplomatici di stabilizzazione nella regione. La posizione contraria di Mosca e Pechino evidenzia le divisioni nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul modo migliore per affrontare la questione nucleare iraniana senza alimentare ulteriori conflitti.
La questione rimane dunque aperta e sotto stretta osservazione, con il rischio di un’escalation che potrebbe avere ripercussioni non solo sul Medio Oriente, ma sull’intero equilibrio geopolitico globale.






