È arrivata la richiesta dell’Iran ai Paesi europei di condannare i raid di Israele delle ultime ore: ecco tutti i dettagli
L’Iran ha rivolto un appello urgente ai Paesi europei affinché condannino fermamente i recenti raid israeliani, definiti dal ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, una “spudorata aggressione” e un “colpo alla diplomazia senza precedenti”. La richiesta è stata avanzata nel corso di una telefonata congiunta con l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, e i ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania, i Paesi europei firmatari del Jcpoa, l’accordo sul nucleare iraniano del 2015.
L’attacco israeliano e la risposta dell’Iran
Nelle prime ore di venerdì, Israele ha lanciato attacchi mirati contro obiettivi militari iraniani, utilizzando missili aria-terra a lungo raggio, passando per lo spazio aereo iracheno a circa 100 km dal confine con l’Iran. Le aree colpite includono le province di Ilam, Khuzestan e Teheran, dove sono stati danneggiati alcuni sistemi radar, attualmente in fase di riparazione. Nonostante la prontezza delle forze iraniane, due soldati sono rimasti uccisi durante gli scontri, mentre il paese ha intercettato un numero significativo di missili israeliani, impedendo agli aerei nemici di violare lo spazio aereo nazionale.
Il ministro Araghchi ha sottolineato che la determinazione iraniana a difendersi “non ha limiti” e ha accusato gli Stati Uniti di essere complici dei crimini israeliani, sostenendo che la guerra è stata “chiaramente lanciata contro il popolo iraniano con il sostegno americano“. Nel frattempo, il movimento libanese Hezbollah, sostenuto da Teheran, ha definito l’attacco israeliano una “pericolosa escalation”, attribuendo piena responsabilità agli Stati Uniti.
Reazioni internazionali e appelli diplomatici
La situazione ha suscitato allarme a livello globale. Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha esortato tutte le parti a cessare immediatamente tutte le azioni militari, comprese quelle in Gaza e Libano, per evitare un conflitto regionale più ampio e per tornare alla via della diplomazia. Anche la Commissione europea, tramite la presidente Ursula von der Leyen, ha invitato alla moderazione e alla riduzione dell’escalation, definendo la ricerca di una soluzione diplomatica “più urgente che mai”.
L’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha ribadito la necessità di evitare un’ulteriore escalation, sottolineando che la diplomazia rimane la strada migliore. Nel frattempo, la Russia ha chiesto a tutte le parti di mostrare moderazione e ha espresso preoccupazione per la situazione esplosiva in Medio Oriente, auspicando un rapido ritorno alla normalità politica e militare nella regione.






