Cresce ancora il numero dei morti in Iran a causa degli attacchi israeliani: ecco il bilancio aggiornato dopo gli ultimi bombardamenti
Sale a 657 il numero stimato delle vittime dei raid condotti da Israele contro l’Iran, secondo il bilancio aggiornato oggi dall’organizzazione non governativa iraniana Human Rights Activists News Agency (Hrana), a una settimana dall’inizio degli attacchi. I dati, riportati da Iran International, media con base a Londra e legato all’opposizione iraniana all’estero, indicano che le vittime militari o appartenenti ai corpi di sicurezza sono al massimo 164, mentre sono stati accertati 263 morti civili e altri 230 corpi restano da identificare.
Dettagli sul bilancio delle vittime in Iran
La cifra di 657 morti stimati comprende sia civili che militari, con un alto numero di feriti che supera le 2.000 persone. Le informazioni provengono da una fonte indipendente che monitora la situazione dei diritti umani in Iran, un paese che conta circa 92 milioni di abitanti e che è coinvolto in un contesto di tensioni regionali e conflitti che si estendono anche alle vicine aree del Medio Oriente.
La maggior parte delle vittime civili si concentra nelle aree colpite dai raid israeliani, mentre il numero di militari deceduti riflette la presenza delle truppe e delle forze di sicurezza iraniane. La difficoltà nel riconoscere 230 corpi evidenzia le condizioni drammatiche e caotiche in cui si stanno svolgendo gli eventi.
Contesto regionale e implicazioni
Questi raid fanno parte di un più ampio quadro di conflitti nel Medio Oriente, dove Israele è impegnato in operazioni militari anche contro Hamas e altre forze nella regione. Parallelamente, gruppi come Hezbollah e lo stesso Iran hanno intensificato le loro minacce verso Israele, alimentando una situazione di instabilità che coinvolge anche altre nazioni vicine.
Intanto, la comunità internazionale segue con attenzione l’evolversi della situazione, mentre si susseguono tentativi diplomatici e incontri di alto livello, come la missione del Segretario di Stato USA Antony Blinken in diversi Paesi della regione per cercare di contenere l’escalation. Nel frattempo, la popolazione civile continua a subire le conseguenze di un conflitto che ha già provocato migliaia di vittime e feriti, ampliando un quadro di crisi umanitaria che si fa ogni giorno più grave.