Bruxelles, 28 agosto 2025 – Il regime iraniano dei mullah non rinuncerà mai al suo progetto nucleare, nonostante le pressioni internazionali e l’attivazione del meccanismo di ripristino delle sanzioni. Lo ha ribadito in una nota Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), sottolineando l’urgenza di applicare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per contrastare le ambizioni atomiche di Teheran.
Fallimento dei negoziati e urgenza della politica di snapback
Rajavi ha definito “infruttuosi” i recenti colloqui diplomatici tra i ministri degli Esteri europei e il rappresentante iraniano, così come il fallimento dell’incontro dei viceministri a Ginevra del 26 agosto, come chiara dimostrazione di una verità ormai innegabile: il regime dei mullah non intende abbandonare il proprio programma nucleare. Per questo motivo, ha evidenziato, si rende ancora più necessaria l’attivazione del meccanismo di “snapback”, previsto dalla risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza, che consente il ripristino immediato delle sanzioni internazionali contro l’Iran.
Secondo Rajavi, la politica di appeasement adottata finora dalla comunità internazionale ha avuto come unico effetto quello di rafforzare il regime e avvicinarlo al possesso della bomba atomica, aumentando così il rischio di un conflitto armato. “No alla guerra e no alla politica di appeasement” sintetizza la sua posizione, che individua come unica soluzione possibile il cambiamento di regime promosso dal popolo iraniano e dalla sua Resistenza organizzata.






