Almeno sei scienziati nucleari iraniani sono stati uccisi questa notte nel corso di una serie di attacchi aerei lanciati da Israele contro obiettivi militari e nucleari in Iran. La notizia, riportata dai media locali e dall’agenzia di stampa Tasnim, riguarda anche almeno 50 feriti
Sei scienziati nucleari uccisi negli attacchi israeliani
Secondo l’agenzia Tasnim, le vittime sono state identificate come Abdolhamid Minouchehr, Ahmadreza Zolfaghari, Amirhossein Feqhi, Motalleblizadeh, Mohammad Mehdi Tehranchi e Fereydoun Abbasi, tutti coinvolti nel programma nucleare iraniano. Con loro, anche almeno 50 feriti e i numeri potrebbero crescere. Inoltre, ucciso anche anche il capo di stato maggiore delle forze armate, Mohamamd Bagheri. Con lui, il consigliere politico del leader iraniano Ali Khamenei, Ali Shamkhani, è morto in seguito alle gravi ferite riportate durante l’attacco israeliano.
Gli attacchi sono stati condotti da più di 200 jet da combattimento israeliani, che hanno preso di mira oltre 100 obiettivi in diverse aree strategiche dell’Iran, tra cui il sito nucleare di Natanz, confermato anche dall’Agenzia internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), che ha però precisato che non si sono riscontrati aumenti nei livelli di radiazioni.
Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane (IDF) ha dichiarato che l’operazione mirata ha eliminato figure chiave della leadership militare e scientifica iraniana, confermando che l’Iran si sta avvicinando al punto di non ritorno nel tentativo di ottenere un’arma nucleare. In risposta, l’Iran ha definito gli attacchi una «chiara aggressione all’integrità territoriale» e ha annunciato che «la risposta è un diritto legittimo», preannunciando un possibile contrattacco.
Reazioni internazionali e impatto geopolitico
La tensione è ulteriormente aumentata con la condanna degli attacchi da parte di Hamas, che li ha definiti una «pericolosa escalation» in grado di destabilizzare l’intera regione. Gli Stati Uniti, pur negando un coinvolgimento diretto nell’operazione, hanno espresso preoccupazione per la sicurezza delle proprie forze nella regione e hanno invitato alla cautela.
Sul piano interno, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha convocato una riunione di governo per discutere della crisi in Iran, coinvolgendo anche i vertici dell’intelligence nazionale. Nel frattempo le quotazioni del petrolio e del gas sono salite bruscamente, con il WTI ad un aumento dell’8% e il gas ad Amsterdam in rialzo del 4%, riflettendo l’incertezza sui mercati energetici legata agli sviluppi del conflitto.
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha definito il raid un «colpo d’apertura molto riuscito» e ha ribadito la determinazione di Israele a impedire all’Iran di sviluppare un’arma nucleare, mentre la guida suprema iraniana Ali Khamenei ha promesso una «dura punizione» per l’aggressione subita.






