Cresce il bilancio delle vittime degli attacchi in Iran da parte di Tel Aviv, la maggior parte sono civili: i numeri
Un bilancio drammatico emerge dagli ultimi dati diffusi dall’organizzazione non governativa iraniana Human Rights Activists News Agency (Hrana), che ha aggiornato oggi le cifre relative alle vittime dei raid condotti da Israele contro l’Iran a partire dal 14 giugno. Secondo Hrana, almeno 639 morti certificati e 1.329 feriti sono stati registrati nelle 21 province colpite dagli attacchi, con una maggioranza significativa di civili tra le vittime.
Le vittime civili in Iran e la diffusione degli attacchi
L’ong indipendente, che opera nonostante le restrizioni imposte dalle autorità di Teheran e la mancanza di dati ufficiali completi, ha fornito un quadro aggiornato degli effetti dei bombardamenti israeliani sul territorio iraniano. Le 21 province coinvolte rappresentano una vasta area del Paese, sottolineando la portata e la gravità dell’offensiva militare. Il numero di vittime civili, in particolare, evidenzia il pesante impatto sulla popolazione non combattente, sollevando preoccupazioni internazionali riguardo alla tutela dei diritti umani e al rispetto del diritto internazionale umanitario.
La fonte e il contesto geopolitico
I dati di Hrana sono stati rilanciati da Iran International, sito con base a Londra legato all’opposizione iraniana all’estero, che contribuisce a diffondere informazioni difficili da acquisire all’interno della Repubblica Islamica a causa della censura. Israele, Stato con una storia complessa e situato geograficamente nel Medio Oriente, ha condotto questi raid in un contesto di tensioni regionali persistenti. L’Iran, che conta circa 92 milioni di abitanti e si configura come una Repubblica Islamica teocratica, è da tempo al centro di scontri politici e militari nella regione.
L’aggiornamento di Hrana offre una testimonianza diretta e preziosa sulle conseguenze umanitarie di un conflitto che continua a provocare dolore e distruzione, con implicazioni che coinvolgono non solo il Medio Oriente ma anche l’attenzione della comunità internazionale.






