Teheran, 24 dicembre 2025 – Il confronto diplomatico sul programma nucleare dell’IRan si fa sempre più teso, con Teheran che ribadisce un netto rifiuto alle ispezioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sotto condizioni di pressione politica. Le dichiarazioni ufficiali arrivano a seguito di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in cui paesi occidentali hanno chiesto all’Iran di aprire i propri siti nucleari, soprattutto quelli colpiti durante il conflitto con Israele.
Iran e ispezioni nucleari: fermezza di Teheran
Mohammad Eslami, capo dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana (Aeoi), ha dichiarato che le pressioni politiche e psicologiche non influenzeranno la decisione dell’Iran di vietare le ispezioni dell’Aiea nei siti nucleari principali, in particolare quelli che sono stati oggetto di attacchi nel corso della guerra di 12 giorni tra Iran e Israele nel giugno scorso. Eslami ha inoltre sottolineato che l’Iran si aspetta che l’Aiea condanni pubblicamente gli attacchi subiti e definisca un protocollo chiaro per le ispezioni, altrimenti non risponderà alle richieste di accesso, considerate una continuazione delle azioni ostili di giugno.
Queste affermazioni arrivano dopo che Regno Unito, Francia e Stati Uniti hanno sollecitato l’Iran a consentire ispezioni immediate e trasparenti per garantire la sicurezza e la non proliferazione nucleare nella regione.
Dialogo con gli Stati Uniti e politica sull’arricchimento
Parallelamente, il rappresentante iraniano all’Onu, Saeed Iravani, ha espresso disponibilità a negoziati equi e significativi con gli Stati Uniti, ma ha confermato che l’Iran non cederà a pressioni o intimidazioni. Iravani ha ribadito che l’Iran non rinuncerà al suo diritto all’arricchimento dell’uranio, definendo la politica statunitense di “arricchimento zero” come incompatibile con i diritti garantiti dal Trattato di non proliferazione nucleare di cui l’Iran è parte. L’ambasciatore ha sottolineato che qualsiasi dialogo deve rispettare questi principi fondamentali, ribadendo così la linea ferma di Teheran sul proprio programma nucleare.
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