L’ambasciatore di Israele in Francia, Joshua Zarka, ha sottolineato la prontezza degli Stati Uniti a un eventuale attacco contro l’Iran
“Gli americani sono pronti ad attaccare immediatamente l’Iran”, ha affermato Zarka, aggiungendo che “gli aerei e tutte le risorse necessarie sono già posizionati, e il presidente ha ordinato di mantenersi pronti”. Tuttavia, il diplomatico ha precisato che alcune operazioni sono state sospese “all’ultimo momento” per evitare danni a civili, evidenziando la complessità di un conflitto in aree densamente popolate.
Tensione altissima fra Israele e Iran: raid, missili e vittime
L’escalation fra i due Paesi continua senza sosta, con Israele che ha colpito siti nucleari e basi militari iraniane e l’Iran che ha risposto con decine di missili lanciati su Israele. Al secondo giorno di ostilità, il bilancio aggiornato è di almeno 78 morti in Iran e 3 in Israele, con numerosi feriti e danni ingenti a infrastrutture civili e militari. Le sirene antiaeree hanno suonato ripetutamente a Tel Aviv e in altre città israeliane, mentre le difese aeree israeliane hanno intercettato la maggior parte dei missili e droni iraniani, con il 99% di questi ultimi neutralizzati prima dell’ingresso nello spazio aereo israeliano.
Il conflitto ha coinvolto anche attacchi con droni e missili da altre aree, come Iraq e Yemen, e si teme un ampliamento dello scontro regionale, con Hezbollah che ha annunciato il lancio di razzi nel Golan. L’Iran ha inoltre dichiarato di aver colpito un impianto petrolifero a Teheran, causando un incendio.
Il ruolo della Francia e la posizione internazionale
In questo clima di tensione, la Francia si è schierata a fianco di Israele, come ha confermato il presidente Emmanuel Macron, che ha annunciato la partecipazione francese alle operazioni di protezione e difesa di Israele, pur escludendo un coinvolgimento offensivo diretto. Macron ha sottolineato la “pesante responsabilità dell’Iran nella destabilizzazione della regione” e ha annunciato un rafforzamento delle misure di sicurezza interne in Francia.
L’ambasciatore israeliano Zarka ha accolto positivamente la posizione francese, definendola un segnale di “una relazione che va ben oltre le differenze precedenti”. Nel frattempo, la comunità internazionale monitora con preoccupazione l’evolversi della crisi, con appelli a evitare un’escalation ulteriore che potrebbe destabilizzare gravemente il Medio Oriente e la sicurezza globale.






