Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha annunciato ufficialmente la fine della cosiddetta “guerra dei 12 giorni” imposta al suo Paese, segnando un momento di apparente tregua nel conflitto che ha visto l’Iran e Israele contrapposti in una serie di attacchi missilistici e dichiarazioni bellicose
Il conflitto tra Iran e Israele: missili e minacce
Negli ultimi giorni, la regione mediorientale è stata teatro di un’escalation militare senza precedenti. L’Iran ha lanciato oltre 180 missili balistici contro Israele, concentrando gli attacchi su obiettivi nelle vicinanze di Tel Aviv, con l’impiego anche di missili ipersonici di fabbricazione nazionale. Le Forze israeliane hanno intercettato numerosi proiettili grazie all’Iron Dome e ai sistemi anti-missilistici statunitensi dispiegati nella regione, limitando danni e vittime, sebbene si registri un palestinese ucciso a Gerico durante gli scontri.
Il comando militare iraniano ha inoltre minacciato di colpire qualsiasi paese che decidesse di intervenire a favore di Israele, promettendo attacchi simultanei contro i loro centri di interesse regionali. Dal canto suo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato l’attacco definendolo un “grosso errore” per cui l’Iran dovrà pagare un prezzo, mentre il presidente americano Joe Biden ha espresso pieno sostegno a Israele, monitorando con attenzione la situazione.
Il ruolo di Masoud Pezeshkian e la politica iraniana
Masoud Pezeshkian, eletto presidente della Repubblica Islamica dell’Iran nel luglio 2024, è un politico di area riformista e cardiochirurgo di professione. La sua presidenza rappresenta una novità rispetto ai suoi predecessori conservatori, anche se la sua linea rimane ferma nel difendere gli interessi nazionali iraniani, come dimostrato dalla sua comunicazione sulla fine della guerra. Pezeshkian ha assunto la guida del paese in un momento delicato, segnato da conflitti interni e internazionali, e ha avuto un ruolo chiave nel gestire la risposta iraniana agli attacchi israeliani.
Nonostante le tensioni, il suo annuncio indica un possibile allentamento delle ostilità, anche se il contesto rimane fragile. Le dichiarazioni ufficiali di Teheran sottolineano che la risposta iraniana è stata una reazione “legittima” agli atti di aggressione israeliana e che ogni nuova provocazione sarà affrontata con strumenti ancora più avanzati e distruttivi.
La tregua, pur annunciata, è stata caratterizzata da accuse reciproche di violazioni e da un clima di incertezza che continua a dominare il Medio Oriente, mentre le potenze internazionali cercano di mediare per evitare un’escalation più ampia.






