L’Iran ha reso noto un bilancio aggiornato delle vittime della recente guerra con Israele, che ha visto un numero considerevole di perdite civili e militari nel territorio iraniano. La magistratura iraniana ha fornito dettagli sull’entità delle vittime e sugli attacchi subiti, con particolare riferimento a un bombardamento di particolare rilievo
Bilancio delle vittime e dettagli sull’attacco a Evin
Secondo quanto dichiarato oggi da Asghar Jahangir, portavoce della magistratura iraniana, “almeno 935 martiri sono stati identificati in Iran durante il conflitto con Israele, inclusi 38 bambini e 132 donne, alcune delle quali incinte”. Tra le vittime vi sono sia civili sia militari, con un impatto significativo anche sulle fasce più vulnerabili della popolazione.
Un episodio tragico è stato l’attacco israeliano alla prigione di Evin, situata nella capitale Teheran, che ha causato la morte di 71 persone. L’attacco, avvenuto il 23 giugno scorso, ha colpito una delle principali strutture detentive del paese, nota per ospitare attivisti, giornalisti, oppositori politici e cittadini stranieri. Tra i deceduti si contano personale amministrativo, giovani militari, detenuti e familiari in visita. Le autorità iraniane hanno successivamente spostato parte dei prigionieri in altre carceri, anche se non sono stati resi noti dettagli precisi riguardo al loro trasferimento.
Implicazioni e contesto internazionale
L’attacco alla prigione di Evin ha suscitato critiche a livello internazionale. Un portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani, Thameen al Kheetan, ha definito l’azione come “una grave violazione del diritto internazionale umanitario”, pur senza menzionare esplicitamente Israele. Questo episodio si inserisce in un quadro di crescenti tensioni tra i due paesi, caratterizzato da scontri e azioni militari mirate contro obiettivi strategici e simbolici legati al regime iraniano e al suo apparato di sicurezza.
Il conflitto di 12 giorni ha quindi lasciato un segno profondo in Iran, non solo per il numero delle vittime, ma anche per la natura degli obiettivi colpiti, che evidenziano la complessità e la gravità delle ostilità in corso nella regione.






