CITTÀ DEL VATICANO – Il presidente di Israele, Isaac Herzog, ha partecipato alla messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV e lo ha invitato a visitare la Terra Santa. Durante l’evento, Herzog ha indossato un adesivo in segno di solidarietà per gli ostaggi a Gaza, esortando la comunità internazionale a intervenire per il loro rilascio. Ha anche ringraziato il Papa per il suo appello a favore degli ostaggi e ha chiesto di proseguire il dialogo interreligioso
Il presidente di Israele, Isaac Herzog, ha recentemente lanciato un invito ufficiale a Papa Leone XIV affinché visiti la Terra Santa. Questa proposta è stata presentata durante la messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV, un evento che ha avuto un forte significato simbolico. Il messaggio è stato diffuso attraverso un comunicato dell’Ufficio nazionale del turismo israeliano e rilanciato da diverse agenzie di stampa, tra cui il Sir.
Un gesto di solidarietà
Herzog ha partecipato alla cerimonia con un adesivo sul suo abito, in memoria dei “590 giorni di brutale prigionia” degli ostaggi a Gaza. Questo gesto rappresenta anche un appello alla comunità internazionale affinché si attivi per il loro rilascio. Durante il suo incontro con il Papa, Herzog ha espresso la sua gratitudine per l’appello di Leone XIV, che ha evidenziato l’urgenza di restituire la libertà a tutti gli ostaggi.
Promuovere il dialogo interreligioso
Nel corso del colloquio, Herzog ha esortato il Pontefice a continuare il suo lavoro per il rilascio degli ostaggi e a promuovere il dialogo interreligioso, un tema di grande rilevanza nel contesto attuale. La situazione in Medio Oriente è complessa e segnata da conflitti storici, e la presenza di figure come Papa Francesco può contribuire a favorire la pace e la comprensione reciproca tra le varie fedi.
Un’opportunità per la riconciliazione
L’invito a visitare la Terra Santa rappresenta un’importante opportunità per rafforzare i legami tra il Vaticano e Israele. Un viaggio papale nella regione non solo potrebbe attrarre l’attenzione internazionale sulle problematiche locali, ma anche promuovere un messaggio di speranza e riconciliazione.