Roma, 5 settembre 2025 – Domani, sabato 6 settembre, in tutta Italia si svolgeranno numerose iniziative a sostegno della Global Sumud Flotilla, la flotta civile e non violenta organizzata per portare aiuti umanitari essenziali nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di riaprire i corridoi umanitari e rompere l’assedio israeliano che tiene la popolazione palestinese sotto embargo e isolamento.
Mobilitazione nazionale per la Global Sumud Flotilla
A Roma, la manifestazione principale si terrà in Piazza del Campidoglio dalle ore 18, dove cittadini, associazioni e reti civiche si riuniranno per chiedere al governo italiano di schierarsi dalla parte della pace, della giustizia e del diritto internazionale. L’iniziativa, denominata “Fermiamo la barbarie”, è promossa da oltre una ventina di associazioni, tra cui l’ANPI della provincia di Roma e quella cittadina, Articolo 21 e l’Associazione Stampa Romana, oltre a realtà come Casa Internazionale delle Donne, Cgil Roma e Lazio, Rete degli Studenti Medi, Federconsumatori Lazio e Sunia Roma.
Queste organizzazioni sottolineano che “non è più il tempo delle parole” e invitano Stati e governi democratici, membri delle Nazioni Unite e firmatari di accordi internazionali a fermare quella che definiscono una “barbarie” e prevenire un genocidio denunciato dalle istituzioni internazionali.
Gli altri eventi
A Roma, oltre alla manifestazione in Campidoglio, si svolgeranno eventi culturali e di sensibilizzazione come il Renoize Festival Antifascista al Parco Schuster (4-6 settembre), l’iniziativa all’Angelo Mai e il Visionaria Fest a Garbatella, tutti momenti di impegno per la pace e la solidarietà con Gaza.
La mobilitazione testimonia la crescente attenzione e partecipazione di realtà civiche, culturali e politiche al dramma umanitario nella Striscia di Gaza e alla necessità di porre fine all’isolamento imposto da anni alla popolazione palestinese.
Imperia, fiaccolata per salutare la Global Sumud Flotilla
Imperia ha ospitato una fiaccolata di sostegno alla Global Sumud Flotilla.
L’iniziativa si è svolta ieri sera a Calata Cuneo, nel quartiere di Oneglia, e ha visto la partecipazione di alcune centinaia di persone. L’evento, organizzato dal tessuto associativo locale, è stato pensato come un saluto simbolico di “buon vento” alle imbarcazioni della flottiglia.
Hamza Piccardo, rappresentante della comunità islamica italiana, ha sottolineato il valore della manifestazione: “La cosa più significativa è stata la presenza di tante persone non legate ad ambienti politici. Questo dimostra che non serve essere schierati o dichiararsi filo-palestinesi: basta avere valori etici e sentirsi persone per bene”.
Piccardo ha inoltre annunciato che, dopo il successo della serata, sono già in programma nuove iniziative simili sul territorio.
La testimonianza di Yusuf Omar
Su Instagram, l’attivista Yusuf Omar ha raccontato alcune delle esperienze vissute a bordo delle navi della Global Sumud Flotilla. “Su queste imbarcazioni ogni giorno qualcosa si rompe. Vecchi pescherecci arrugginiti, yacht dismessi, ognuno con i propri difetti. Ed è quasi surreale che un gruppo di civili si spinga a percorrere 2.400 chilometri attraverso il Mediterraneo per portare cibo a Gaza, mentre milioni di tonnellate di aiuti restano bloccati al confine, trattenuti da Israele, sotto lo sguardo indifferente della comunità internazionale.
Un compito che spetterebbe alle marine militari, o perfino a un superyacht di qualche miliardario, è invece affidato a pochi attivisti che si arrangiano come possono, tra la fatica del mare e la nausea, cercando di compiere ciò che le istituzioni rifiutano di fare. È frustrante, è umiliante, ma al tempo stesso profondamente motivante.
La lezione più importante che emerge da questa esperienza è semplice: diventare il cambiamento che si vuole vedere nel mondo. Se nessuno è disposto a sfidare l’assedio di Gaza, allora lo si fa da soli. Anche se l’azione è caotica e poco efficiente, costringe l’opinione pubblica a guardare, a interrogarsi. A chiedersi perché a Gaza sia negato un porto, un aeroporto, il diritto ad avere cibo, acqua, medicine. Perché un’intera popolazione debba subire pulizia etnica, deportazioni forzate, genocidio”.
Potrebbe interessarti anche questa notizia: Dai porti del Mediterraneo a Vicenza: la solidarietà viaggia con la Global Sumud Flotilla






