New Delhi, 15 aprile – La comunità cattolica di Delhi esprime shock e angoscia dopo che la polizia ha negato il permesso per la tradizionale Via Crucis della domenica delle Palme. La decisione, giustificata con ragioni di sicurezza, ha sollevato critiche. Il Congresso chiede chiarimenti, mentre il Partito Comunista condanna il rifiuto.
La comunità cattolica di Delhi si trova di fronte a una situazione inaspettata e preoccupante: la polizia ha negato il permesso per la tradizionale Via Crucis, prevista per la domenica delle Palme. Questa processione, che avrebbe dovuto collegare la chiesa di Saint Mary alla cattedrale del Sacro Cuore nel centro della capitale indiana, è stata bloccata dalle autorità per motivi di sicurezza e gestione del traffico. La decisione, comunicata all’ultimo minuto, ha colto di sorpresa i membri della comunità, che hanno reagito con shock e angoscia.
Rifiuto della polizia e reazioni della comunità
La negazione del permesso ha suscitato forti reazioni tra i membri della comunità cattolica. La processione, che si svolgeva pacificamente da oltre un decennio, è vista come un momento di unione e riflessione spirituale. La decisione della polizia ha generato una sensazione di ingiustizia e ha messo in discussione il rispetto delle tradizioni religiose.
Motivazioni del diniego
Secondo quanto riportato dal quotidiano Hindustan Times, la polizia ha giustificato il rifiuto affermando che la Via Crucis si era svolta senza autorizzazione negli ultimi tre anni. Le autorità hanno anche sottolineato che, a causa di eventi recenti e dell’aumento della popolazione nel centro città, gli eventi religiosi potrebbero influenzare negativamente la sicurezza e il traffico. Tuttavia, i rappresentanti dell’Associazione cattolica dell’Arcidiocesi di Delhi (Caad) hanno contestato tali motivazioni, evidenziando che la processione si era svolta senza incidenti significativi.
Reazioni politiche
Il rifiuto della polizia ha sollevato interrogativi anche a livello politico. Il partito del Congresso ha chiesto chiarimenti sull’applicazione delle restrizioni alle tradizioni religiose, esprimendo preoccupazione per il fatto che “da quando una tradizione religiosa è diventata una minaccia?”. Anche il Partito Comunista Indiano (Marxista) ha condannato la decisione, sostenendo che essa rappresenta una violazione della libertà religiosa garantita dalla Costituzione indiana.
Un contesto complesso
Questa situazione si inserisce in un contesto più ampio di tensioni religiose e politiche in India, dove le differenze tra comunità religiose possono essere accentuate da politiche governative. La recente vittoria elettorale dei nazionalisti indù del BJP ha portato a una maggiore attenzione su come le autorità gestiscono le manifestazioni religiose, specialmente in un paese caratterizzato da una ricca diversità culturale e religiosa. Con l’attenzione rivolta verso il rispetto dei diritti delle minoranze, la questione della libertà religiosa continua a essere un tema cruciale nel dibattito pubblico indiano.






