Nonostante l’appello del Papa a un mondo di pace, la tensione tra India e Pakistan continua a crescere e registra un’altra notte di attacchi e morte. Nuova Delhi accusa Islamabad di “molteplici attacchi” notturni, mentre il bilancio delle vittime civili si aggira intorno a 16 in India e 32 in Pakistan
La situazione tra India e Pakistan è nuovamente al centro dell’attenzione internazionale, con una nuova ondata di attacchi che ha aggravato ulteriormente le già tese relazioni tra i due Paesi. In particolare gli attacchi notturni lungo il confine hanno riacceso le preoccupazioni per la stabilità della regione, già segnata da anni di conflitti e tensioni. La crisi è stata innescata dall’attentato terroristico avvenuto a Pahalgam il 22 aprile, che ha causato la morte di 16 persone, tra cui civili.
Attacchi notturni e reazioni
Nella notte tra l’8 e il 9 maggio, l’esercito indiano ha segnalato molteplici attacchi provenienti dal Pakistan, coinvolgendo droni e colpi di artiglieria. Le autorità indiane hanno affermato di aver respinto gli attacchi, dichiarando che le forze armate hanno reagito “in modo appropriato”. Tuttavia, il bilancio delle vittime è preoccupante: un civile indiano è stato ucciso da colpi di mortaio nel settore di Uri, un’area critica del Jammu e Kashmir. Questo episodio mette in luce l’instabilità della regione e la vulnerabilità della sicurezza.
Bilancio delle vittime e accuse reciproche
Il Pakistan, pur non avendo rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo agli attacchi, ha riportato un bilancio di 32 morti tra la sua popolazione a causa delle operazioni militari indiane. Questo scambio di accuse e violenze si inserisce in un contesto di dispute territoriali e di una lunga storia di animosità tra i due Paesi. La comunità internazionale sta seguendo con attenzione gli sviluppi, esprimendo preoccupazione per la possibilità di un ulteriore deterioramento della situazione, a cominciare dal nuovo Papa che ha lanciato un appello evidentemente rimasto inascoltato.
La richiesta di de-escalation
Le Nazioni Unite e diversi Paesi hanno esortato India e Pakistan a intraprendere un dialogo costruttivo per evitare escalation future. La crisi attuale evidenzia la fragilità della pace nella regione del Kashmir, dove gli attacchi notturni e le operazioni militari continuano a mettere a rischio la vita dei civili. Le autorità indiane mantengono alta la guardia, mentre i leader pakistani devono affrontare la pressione interna per rispondere a queste accuse e gestire le crescenti tensioni.






