LONDRA, 26 maggio – Il Daily Mail ha riportato nuove indiscrezioni riguardo a una pista russa nelle indagini su un attacco incendiario contro una casa della famiglia di Keir Starmer. Il Cremlino ha definito queste accuse come “sospetti ridicoli”. La polizia e i servizi segreti interni dell’MI5 stanno indagando su tre arrestati, due ucraini e un rumeno, accusati di legami con l’azione contro il supporto britannico a Kiev. I tre compariranno in tribunale il 6 giugno
L’attacco incendiario alla residenza di Keir Starmer, Primo Ministro del Regno Unito, ha sollevato un acceso dibattito politico e diplomatico. Questo episodio, avvenuto circa due settimane fa Kentish Town, un quartiere nella parte nord di Londra, ha messo in evidenza non solo la vulnerabilità dei leader politici, ma anche le possibili implicazioni geopolitiche legate all’attuale conflitto in Ucraina. Un ordigno incendiario, presumibilmente una molotov, è stato lanciato contro l’abitazione, suscitando preoccupazioni per la sicurezza di Starmer e per le tensioni tra il Regno Unito e Mosca.
La pista russa
Il Daily Mail ha riportato che le autorità britanniche stanno seguendo una pista russa riguardo all’attacco. Si suggerisce che l’episodio possa essere parte di un’azione orchestrata contro il Regno Unito a causa del suo sostegno all’Ucraina. Le indagini coinvolgono tre sospetti arrestati: due cittadini ucraini e un romeno, che, secondo fonti ministeriali, avrebbero potuto operare sotto la direzione russa. Questo scenario mette in luce le crescenti tensioni legate al conflitto ucraino e al ruolo del Regno Unito nella geopolitica europea.
Le reazioni del Cremlino
Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha respinto le insinuazioni riguardo al coinvolgimento russo, definendole “sospetti ridicoli”. Questa reazione evidenzia la crescente tensione tra Londra e Mosca, accentuata dalle dinamiche della guerra in Ucraina. Starmer, noto per il suo forte sostegno all’Ucraina, si trova ora a fronteggiare non solo la minaccia di episodi di violenza, ma anche la necessità di mantenere un fronte unito contro le aggressioni esterne.
Il 6 giugno, i tre arrestati compariranno in tribunale per la prima udienza.






