Città del Messico, 25 settembre 2025 – La Commissione Salute della Camera dei Deputati del Messico ha compiuto un passo decisivo verso la tutela della salute dei più giovani, approvando all’unanimità un’importante iniziativa di riforma legislativa. Il provvedimento mira a vietare la vendita di bevande energetiche ai minori, una misura che riflette le crescenti preoccupazioni legate ai rischi sanitari derivanti dal consumo di tali prodotti, soprattutto se combinati con alcol.
Il Messico contro le bevande energetiche: il progetto di legge
L’iniziativa, presentata da Ricardo Monreal, coordinatore del partito di governo Morena, ha ricevuto 20 voti favorevoli e ora passerà al comitato esecutivo per proseguire il suo iter legislativo. La proposta è stata arricchita da modifiche avanzate dai gruppi parlamentari di opposizione, a dimostrazione del consenso trasversale sul tema.
Il testo della riforma mette in luce come negli ultimi anni in Messico sia aumentato il consumo di bevande contenenti alte concentrazioni di sostanze stimolanti quali caffeina, taurina, glucuronolattone, guaranà, ginseng e zuccheri aggiunti, soprattutto tra bambini e adolescenti. Questi ingredienti, combinati, producono un “intenso effetto stimolante sul sistema nervoso e cardiovascolare”, sottolineano i parlamentari, evidenziando i potenziali rischi per la salute dei giovani consumatori.
Implicazioni e prossimi passi legislativi
Con questa iniziativa, il Messico si pone all’avanguardia nella tutela della salute pubblica in relazione al consumo di bevande energetiche, un tema che sta assumendo rilevanza globale a causa degli effetti collaterali associati a tali prodotti, specialmente tra i minorenni.
Il provvedimento ora attende il vaglio del comitato esecutivo, che ne valuterà l’adozione definitiva. Nel frattempo, il dibattito pubblico e politico intorno alla necessità di regolamentare più severamente il consumo di bevande stimolanti si fa sempre più acceso, in linea con le crescenti evidenze scientifiche e le crescenti preoccupazioni dei genitori, degli operatori sanitari e delle istituzioni.






