Teheran, 08 Giugno – Le autorità iraniane hanno ampliato il divieto di portare a spasso i cani in pubblico a diverse città, inclusa Ilam. Questa restrizione, citata per motivi di salute pubblica e sicurezza, si estende a 17 città. L’argomento è controverso dal 1979
Le recenti decisioni delle autorità iraniane hanno portato a un’estensione del divieto di portare a spasso i cani in pubblico, coinvolgendo diverse città del Paese, tra cui Ilam, situata nell’ovest dell’Iran. Questa misura, che si basa su motivazioni di salute pubblica, ordine sociale e sicurezza, è stata implementata in seguito a una direttiva già emessa nel 2019, la quale vietava la presenza di cani nei luoghi pubblici di Teheran, la capitale. Secondo i media nazionali, almeno altre 17 città, come Isfahan e Kerman, hanno adottato divieti simili, segnalando una crescente uniformità nelle restrizioni.
La percezione del possesso di cani in Iran
Il possesso di cani in Iran è un argomento complesso e controverso. Sebbene non esista una legge che vieti esplicitamente il possesso di cani, molti religiosi considerano questi animali come “najis”, ovvero ritualmente impuri. Questa visione negativa ha contribuito a una percezione sfavorevole nei confronti degli animali domestici, visti come simboli di un’influenza culturale occidentale. Le autorità iraniane hanno lanciato campagne periodiche per scoraggiare il possesso di cani, rendendo sempre più difficile per i proprietari portare i propri animali a spasso.
La resistenza dei proprietari di cani
Nonostante i divieti, la resistenza da parte dei proprietari di cani in Iran è evidente. Molti continuano a portare i loro animali nei parchi e nelle strade di Teheran e in altre città, esprimendo un forte desiderio di libertà che si scontra con le normative sociali imposte dal governo. Questo fenomeno mette in luce una frattura significativa tra le aspettative delle autorità e la realtà vissuta da una parte della popolazione, che cerca di affermare la propria libertà individuale.