Roma, 5 agosto 2025 – La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha reso pubblico il rapporto conclusivo sull’implosione del sommergibile Titan, evento tragico avvenuto nel giugno 2023 che ha causato la morte di cinque persone durante una spedizione verso il relitto del Titanic. Il documento di 335 pagine accusa direttamente l’amministratore delegato di OceanGate, Stockton Rush, ritenuto responsabile principale del disastro, a causa della sua gestione imprudente e della rappresentazione ingannevole delle condizioni di sicurezza del sommergibile.
Le responsabilità di Stockton Rush nel disastro
Secondo il rapporto, Stockton Rush, co-fondatore di OceanGate, avrebbe ignorato ripetuti avvertimenti sulla pericolosità del Titan e avrebbe addirittura minacciato azioni legali e licenziamenti contro chi sollevava dubbi sulla sicurezza. “Un falso senso di sicurezza è stato creato dal signor Rush attraverso la sua falsa rappresentazione della affidabilità del Titan”, si legge nel documento. Rush avrebbe esagerato i margini di sicurezza, travisato le procedure di collaudo e gonfiato il numero di immersioni di prova dello scafo, mettendo così a rischio la vita degli occupanti.
Se Rush fosse sopravvissuto, la Guardia Costiera avrebbe raccomandato l’accusa di omicidio colposo al Dipartimento di Giustizia. Il CEO, noto per essere stato un visionario dell’ingegneria subacquea e definito da alcuni come l’“Elon Musk degli oceani”, è stato invece vittima insieme agli altri quattro passeggeri dell’implosione avvenuta a circa 3.800 metri di profondità nell’Oceano Atlantico.
Il sommergibile Titan e il contesto dell’incidente
Il Titan, progettato per esplorazioni profonde, era un sommergibile di dimensioni simili a un van, costruito con materiali innovativi come titanio e fibra di carbonio. Durante la spedizione, il veicolo si era immerso verso il relitto del Titanic, a circa 640 km dall’isola di Terranova. Il 18 giugno 2023, dopo circa un’ora e 45 minuti di immersione, le comunicazioni con la nave madre cessarono improvvisamente. Le successive ricerche da parte di squadre americane e canadesi non trovarono sopravvissuti, ma i detriti individuati confermarono l’implosione causata da un “catastrofico danno alla camera di pressione”.
L’incidente ha avuto un forte impatto internazionale, esaminato anche in un recente documentario Netflix pubblicato nel giugno 2025. La vicenda ha sollevato importanti questioni sulla sicurezza nelle spedizioni subacquee private e sulla responsabilità di chi guida queste innovazioni tecnologiche.






