Roma, 8 dicembre 2025 – In una solenne celebrazione in Piazza di Spagna, Papa Leone XIV ha rivolto un accorato appello alla Madonna, invocandola quale guida per un’umanità attualmente provata e talvolta schiacciata, ma ancora capace di speranza. Il pontefice, nel corso dell’atto di venerazione alla Vergine, ha esortato a far fiorire la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra, sottolineando la necessità che, dopo l’apertura delle porte sante, si aprano ora porte di case e oasi di pace in cui rinascano la dignità, l’educazione alla non violenza e l’arte della riconciliazione.
Il messaggio di pace di Papa Leone XIV

Durante la sua omelia, il Papa ha descritto l’umanità come “umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata” e ha mostrato particolare attenzione ai “tanti figli e figlie in cui non si è spenta la speranza”. Con un invito rivolto a tutti i fedeli, Leone XIV ha sottolineato che la pace non può limitarsi a un evento simbolico, ma deve tradursi in un impegno concreto: “Dopo le porte sante, si aprano ora altre porte di case e oasi di pace in cui rifiorisca la dignità, si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione”.
Già noto per la sua profonda esperienza missionaria in Perù e per la sua vasta formazione teologica, Papa Leone XIV è il 267º Sommo Pontefice della Chiesa cattolica, eletto il 8 maggio 2025. Nato a Chicago nel 1955 come Robert Francis Prevost, è il primo papa statunitense e il primo appartenente all’Ordine di Sant’Agostino nella storia della Chiesa. La sua elezione ha segnato una svolta significativa anche per l’attenzione che egli porta alle sfide globali, unite a un impegno per la pace e la riconciliazione in un mondo diviso.
Un pontefice con radici e visione globale
Leone XIV, che ha maturato una lunga esperienza pastorale in America Latina, è noto per la sua capacità di mediazione e per la sua profonda conoscenza delle culture e delle lingue, parlando correntemente inglese, spagnolo, italiano, francese e portoghese. Nel suo primo discorso pubblico da papa, pronunciato subito dopo l’elezione, ha espresso un ardente desiderio di una pace “disarmata e disarmante”, recitando la preghiera dell’Ave Maria prima di impartire la sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Il suo motto episcopale, “In Illo uno unum” (In Lui unico, uno), tratto da Sant’Agostino, sintetizza la sua visione di unità nella diversità, un messaggio coerente con l’appello pronunciato oggi: aprire nuove porte di pace e dignità per un’umanità che ha bisogno di ritrovare la speranza e di imparare l’arte della riconciliazione. In questo contesto, l’invocazione alla Vergine Maria assume un significato di profonda spiritualità e di speranza concreta per il futuro della comunità globale.






