Roma, 22 dicembre 2025 – Ian Maxwell, fratello di Ghislaine Maxwell, ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui annuncia la possibilità di chiedere la grazia a Donald Trump per sua sorella, condannata a 20 anni di carcere per traffico sessuale di minorenni in relazione al caso Epstein. Questa ipotesi diventerebbe concreta qualora venisse respinto l’ultimo ricorso presentato dalla difesa di Ghislaine, che secondo Ian Maxwell contiene elementi a sostegno di presunti pregiudizi e illeciti a suo danno.
Il ricorso e le accuse di insabbiamento
Ian Maxwell ha definito il ricorso un “passo disperato”, ammettendo che solo il 2% di queste istanze ottiene successo. Tuttavia, ha sottolineato come la sorella abbia raccolto prove che dimostrerebbero violazioni procedurali e un insabbiamento di informazioni da parte del governo statunitense. Un esempio citato è quello del “lettino da massaggi” di Epstein, un elemento chiave durante il processo del 2021: la giuria sarebbe stata influenzata dalla sua presenza in aula, ma carte desecretate del 2006 avrebbero rivelato discrepanze sull’origine del lettino, mettendo in dubbio la sua validità come prova.
Il trattamento speciale in carcere di Ghislaine Maxwell
Parallelamente, le condizioni di detenzione di Ghislaine Maxwell hanno suscitato scalpore negli Stati Uniti. Dopo il trasferimento nel 2025 in un carcere federale di alta sicurezza a Bryan, Texas, la detenuta gode di privilegi come carta igienica illimitata, sessioni di Pilates, pet therapy e un trattamento di favore che ha fatto parlare di un vero e proprio “Club Fed”. Un colloquio con il vice procuratore Todd Blanche, ex avvocato di Trump, ha visto Maxwell dichiararsi più volte innocente e difendere il presidente, affermando di non aver mai assistito a comportamenti inappropriati da parte sua. Secondo alcune fonti, questa circostanza potrebbe rafforzare la candidatura alla grazia da parte di Donald Trump, che in passato ha già concesso clemenze a persone a lui vicine.
Ian Maxwell ha concluso l’intervista ribadendo la sua convinzione nell’innocenza della sorella, nonostante le numerose testimonianze contrarie raccolte in tribunale. La prossima mossa legale potrebbe quindi essere proprio un appello diretto all’attuale presidente degli Stati Uniti.
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