Roma, 3 ottobre 2025 – I Paesi del Golfo stanno valutando seriamente di implementare il piano di pace proposto dall’amministrazione Trump per la Striscia di Gaza, anche senza il consenso di Hamas, come riportato da Bloomberg e confermato da fonti diplomatiche. La strategia, che prevede la resa e la deposizione delle armi da parte di Hamas, non è mai stata concepita per ottenere l’approvazione diretta del movimento islamista, ma per agire nelle aree “libere da miliziani” secondo la valutazione israeliana.
Il piano Trump e la posizione dei Paesi del Golfo
Secondo quanto emerge, il piano Trump è percepito come una delle migliori opportunità dall’inizio del conflitto per porre fine alle ostilità nella regione. Tuttavia, i funzionari dei Paesi del Golfo riconoscono che il progetto presenta delle lacune, in particolare riguardo a tempistiche, finanziamenti e la logistica per l’ingresso di operatori di pace in un territorio ancora teatro di guerra. Nonostante queste criticità, il consenso tra gli Stati del Golfo sembra consolidarsi sull’urgenza di procedere senza attendere una risposta favorevole da parte di Hamas, che al momento non ha aderito formalmente al piano.
Il punto 17 della roadmap delineata nel piano Trump sottolinea che, qualora Hamas dovesse ritardare o respingere la proposta, l’attuazione continuerà comunque nelle zone ritenute sicure dall’Idf, Israele Defense Forces. Un funzionario del Golfo ha inoltre definito il piano come “il migliore dall’inizio della guerra” e ha affermato che nessuno vuole perdere questa opportunità per la pace.
Per approfondire: Trump ad Hamas: “Accordo di pace entro domenica o conseguenze senza precedenti”






