Hong Kong, 28 agosto 2025 – Si è concluso oggi presso la West Kowloon Magistrates’ Courts di Hong Kong il lungo e complesso processo contro il magnate dei media e attivista pro-democrazia Jimmy Lai, un procedimento che si è protratto per 156 giorni a partire da dicembre 2023. Il futuro giudizio di colpevolezza resta ancora avvolto nell’incertezza, con la giudice Esther Toh che ha assicurato che i tempi della sentenza saranno comunicati “in tempo utile” alle parti coinvolte.
Le accuse e il procedimento giudiziario
Jimmy Lai, noto imprenditore e fondatore del tabloid pro-democrazia Apple Daily, è imputato di gravi reati ai sensi della controversa legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nel 2020. Tra le accuse principali spiccano la “cospirazione per collusione con forze straniere”, reato che potrebbe comportare l’ergastolo, e la “pubblicazione sediziosa” legata a ben 161 articoli, inclusi editoriali firmati dallo stesso Lai. Le autorità contestano al magnate l’uso di varie piattaforme per esercitare pressioni su governi occidentali affinché adottassero sanzioni contro la Cina e Hong Kong, in risposta alla repressione delle libertà civili nel territorio.
Il processo ha visto coinvolti anche altri imputati, come l’attivista Andy Li e l’assistente legale Chan Tsz-wah, accusati di aver collaborato con Lai nel sollecitare interventi stranieri.
Lo stato di salute di Jimmy Lai
Nonostante i problemi di salute che hanno rallentato il procedimento, tra cui episodi di palpitazioni cardiache e un sospetto collasso, Lai ha continuato a partecipare alle udienze senza manifestare evidenti disagi, grazie anche alla prescrizione di farmaci e all’uso di un cardiofrequenzimetro. Le arringhe conclusive degli avvocati si sono svolte nel corso di dieci giorni ad agosto, dopo due rinvii dovuti al maltempo e alle condizioni fisiche del magnate 77enne.






