Roma, 9 ottobre 2025 – Il presidente israeliano Isaac Herzog ha definito la mattinata di oggi “una mattinata di notizie storiche ed epocali“, riferendosi all’accordo di pace recentemente raggiunto tra Israele e Hamas, mediato dagli Stati Uniti. In particolare, Herzog ha espresso il suo riconoscimento nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, del team negoziale e dei mediatori coinvolti, con un ringraziamento speciale rivolto al presidente americano Donald Trump.
Lodi di Herzog a Donald Trump e il Nobel per la Pace
Il capo dello Stato israeliano ha reso omaggio alla “incredibile leadership” di Trump, sottolineando come abbia garantito “il rilascio degli ostaggi, posto fine alla guerra e creato speranza per una nuova realtà in Medio Oriente“. Herzog ha affermato con fermezza che non vi è dubbio sul fatto che Donald Trump meriti il premio Nobel per la pace per questi risultati. Ha inoltre annunciato che, qualora Trump visiterà Israele nei prossimi giorni, sarà accolto con “immenso rispetto, affetto e gratitudine dal popolo israeliano“.
Herzog ha ricordato che l’accordo porterà “momenti di indescrivibile sollievo alle care famiglie che non dormono da 733 giorni” e rappresenta “un’opportunità di riparare, guarire e aprire un nuovo orizzonte di speranza per la nostra regione“.
Dettagli sull’accordo e riscontri internazionali
L’intesa, mediata dal presidente Trump e siglata in Egitto, prevede la liberazione di 20 ostaggi israeliani vivi in cambio di quasi 2.000 prigionieri palestinesi, tra cui 250 condannati all’ergastolo. L’accordo include anche un ritiro parziale delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza e l’apertura del valico di Rafah per facilitare il transito di aiuti umanitari, con circa 400 camion al giorno nei primi cinque giorni di cessate il fuoco.
L’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, ha definito l’accordo “una svolta” e ha assicurato il sostegno dell’Unione Europea per la sua attuazione. Nel frattempo, l’esercito israeliano (IDF) ha annunciato l’inizio dei preparativi per il ritiro parziale, mantenendo una forte presenza sul territorio in vista di possibili sviluppi.
Le famiglie degli ostaggi hanno espresso gratitudine a Trump, chiedendo un incontro durante la sua probabile visita in Israele, dove dovrebbe anche tenere un discorso alla Knesset sul significato dell’accordo di pace.
Il riconoscimento internazionale si estende ad altri leader: il presidente argentino Javier Milei ha dichiarato di voler firmare la candidatura di Trump al Nobel per la Pace, mentre il primo ministro canadese Mark Carney e quello australiano Anthony Albanese hanno elogiato l’accordo definendolo un raggio di luce e una concreta speranza per la regione.
Anche il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha sottolineato il clima di fiducia, definendo l’accordo “una bella notizia” e un primo passo verso una pace duratura, pur riconoscendo che la strada da percorrere rimane lunga e complessa.






