Doha, 18 ottobre 2025 – In un’intervista rilasciata all’agenzia Reuters, Mohammed Nazzal, membro del politburo (ufficio politico) di Hamas, ha chiarito la posizione del movimento palestinese riguardo alla gestione della Striscia di Gaza e al futuro delle armi in suo possesso. La conversazione, tenutasi a Doha, Qatar, dove risiedono i vertici di Hamas, ha messo in luce gli attuali nodi irrisolti nella delicata fase post-conflitto e i limiti degli accordi di pace.
Hamas conferma controllo a Gaza ma non si impegna nel disarmo
Mohammed Nazzal ha affermato che Hamas intende mantenere il controllo della sicurezza a Gaza per un periodo ad interim, senza impegnarsi, almeno per ora, a disarmarsi. Interrogato sulla possibilità di rinunciare alle armi, ha risposto: “Non posso rispondere con un sì o un no. Dipende dalla natura del progetto e da chi dovrebbe ricevere le armi“. Secondo Nazzal, la questione del disarmo coinvolge non solo Hamas, ma anche altri gruppi armati palestinesi, e richiede un accordo più ampio tra le fazioni palestinesi.
Questa posizione riflette le difficoltà che gli USA e i mediatori internazionali stanno incontrando nel tentativo di porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza, come evidenziato anche dai recenti sviluppi sul terreno e dagli accordi firmati a Sharm el Sheikh.
Difficoltà nella restituzione dei corpi e tensioni interne
Hamas ha già consegnato alcuni ostaggi e corpi deceduti, ma il processo è rallentato dalle condizioni difficili in cui si trovano i resti, spesso sepolti sotto macerie o in tunnel distrutti dai bombardamenti israeliani. Nazzal ha confermato che il gruppo non ha interesse a trattenere i corpi rimanenti, ma ha sottolineato che la restituzione richiede tempo e attrezzature adeguate, al momento ostacolate dal blocco israeliano.
Inoltre, il dirigente ha difeso le esecuzioni sommarie compiute recentemente nella Striscia di Gaza, definendo le persone giustiziate come criminali colpevoli di omicidio e sottolineando che in guerra sono sempre state adottate misure eccezionali.
Intanto, a livello internazionale, proseguono le trattative per la formazione di una forza di stabilizzazione internazionale a Gaza, con l’Italia che si è resa disponibile a partecipare e ad inviare aiuti umanitari, in un contesto ancora segnato da tensioni e sfide umanitarie gravissime.
Le dichiarazioni di Nazzal e gli sviluppi sul terreno mostrano come la strada verso una pace duratura in Medio Oriente rimanga intricata e segnata da profonde divisioni interne e internazionali.






