La situazione umanitaria ad Haiti è drammatica: secondo le Nazioni Unite ci sarebbero state oltre 3.000 persone uccise negli ultimi 6 mesi
Un nuovo allarme sulla situazione ad Haiti arriva dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Un rapporto congiunto redatto dall’Ufficio delle Nazioni Unite ad Haiti (Binuh) denuncia un’escalation drammatica della violenza nel Paese caraibico, con oltre 3.000 persone uccise nei primi sei mesi del 2025.
Cresce la violenza delle gang e la crisi umanitaria ad Haiti
Il rapporto, presentato oggi a Ginevra, evidenzia come la violenza si sia intensificata in modo allarmante, in particolare nei dipartimenti di Bas Artibonite e Centro, mentre le bande criminali continuano ad espandere il loro controllo su rotte strategiche che collegano il nord e il centro del Paese, estendendosi anche verso la Repubblica Dominicana.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, ha sottolineato che la popolazione haitiana è “in balia della terribile violenza delle gang” ed è esposta a gravi violazioni dei diritti umani, compresi abusi da parte delle forze di sicurezza e dei gruppi di cosiddetta “autodifesa”.
Nel dettaglio, tra il 1° ottobre 2024 e il 30 giugno 2025, almeno 1.018 persone sono state uccise, 213 ferite e 620 rapite nelle regioni di Artibonite, Centro, Ganthier e Fonds Parisien, a ovest dell’area metropolitana di Port-au-Prince. Nel complesso, il numero totale degli omicidi in tutto il Paese è stato di 4.864 nello stesso periodo, con oltre 3.141 vittime solo nei primi sei mesi del 2025.
La difficile situazione delle autorità haitiane e l’appello internazionale
L’ONU evidenzia che la presenza statale in molte aree è estremamente limitata, aggravando le violazioni dei diritti umani al di fuori della capitale. La missione di pace multilaterale a guida keniota, dispiegata nel giugno 2024, sta incontrando enormi difficoltà a contenere la crisi a causa della carenza di risorse.
In questo contesto, le Nazioni Unite invitano la comunità internazionale a rafforzare il sostegno alle autorità haitiane e alle organizzazioni che assistono i gruppi vulnerabili. Nonostante un embargo sulle armi imposto nel 2022 e successivamente rafforzato, permangono gravi lacune nel controllo delle frontiere, che facilitano il traffico illecito di armi che alimentano la violenza nel Paese.






