New York, 23 settembre 2025 – Nel corso dell’80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite svoltasi presso il Palazzo di Vetro a New York, il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha ribadito con fermezza che la soluzione dei due Stati rappresenta l’unica via praticabile per raggiungere una pace sostenibile in Medio Oriente. Il suo discorso ha evidenziato le drammatiche condizioni in cui versa la Striscia di Gaza e la necessità urgente di un cessate il fuoco permanente.
Guterres condanna sia gli attacchi di Hamas che quelli di Israele
Guterres ha definito “ingiustificabili” i terribili attacchi terroristici compiuti da Hamas il 7 ottobre 2023, sottolineando di averli condannati ripetutamente. Allo stesso tempo, ha duramente criticato la punizione collettiva inflitta al popolo palestinese e la distruzione sistematica di Gaza, un contesto in cui ha denunciato orrori a un livello mostruoso, frutto di decisioni che violano i diritti umani fondamentali. Ha esortato la comunità internazionale a sostenere la liberazione immediata di tutti gli ostaggi e a garantire un pieno accesso umanitario nella Striscia di Gaza, elementi indispensabili per alleviare la sofferenza della popolazione civile.
Nel suo intervento, il segretario generale ha sottolineato che senza una tregua duratura non può esistere alcun progresso verso la pace, lanciando un appello affinché tutte le parti coinvolte aderiscano a un cessate il fuoco permanente. Tale impegno, ha ribadito, deve essere accompagnato da un sostegno concreto alla soluzione che prevede la convivenza di due Stati, Israele e Palestina, riconosciuti reciprocamente.
Un mondo multipolare e la crisi delle istituzioni multilaterali
Guterres ha inoltre evidenziato come il mondo stia diventando sempre più multipolare, una trasformazione che potrebbe essere positiva se accompagnata da istituzioni multilaterali efficaci. Tuttavia, ha ammonito che la mancanza di tali istituzioni può portare al caos, citando l’esempio della Prima Guerra Mondiale come lezione storica. Ha denunciato come i principi fondanti delle Nazioni Unite siano oggi sotto assedio, con i pilastri di pace e progresso messi a dura prova dall’impunità, dalla disuguaglianza e dall’indifferenza. L’invasione di nazioni sovrane, l’uso della fame come arma e la soppressione della verità sono segnali di una crisi globale senza precedenti.
Nel quadro più ampio, il segretario generale ha ribadito che la Carta delle Nazioni Unite non è facoltativa, ma il fondamento imprescindibile per mantenere la pace, la dignità e l’uguaglianza nel mondo. Ha invitato gli Stati membri a rispettare rigorosamente il diritto internazionale e le risoluzioni dell’ONU per realizzare una pace giusta e duratura, a partire dall’Ucraina fino al Medio Oriente.
Guterres all’Assemblea Generale: “Tagli agli aiuti condanna a morte, clima e IA sfide decisive”
Nel suo intervento di apertura all’80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Guterres ha anche lanciato un duro monito alla comunità internazionale. “I tagli agli aiuti stanno creando scompiglio. Sono una condanna a morte per molti, un futuro rubato per molti altri”, ha affermato, con un chiaro riferimento alla necessità di non arretrare sul fronte della solidarietà globale.
Guterres ha denunciato il divario tra le risorse destinate alla costruzione della pace e quelle impiegate negli armamenti: “Per ogni dollaro investito nel nostro impegno fondamentale per la pace, il mondo ne spende 750 in armi da guerra. Questo non è solo insostenibile, è indifendibile”.
Il segretario generale ha poi puntato l’attenzione sull’emergenza climatica, definendola una crisi che “sta accelerando”. Pur sottolineando che “limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi entro la fine del secolo è ancora possibile”, ha avvertito che “la finestra si sta chiudendo” e che occorre agire rapidamente.
Infine, Guterres ha richiamato la necessità di un controllo responsabile sul progresso tecnologico e sull’intelligenza artificiale: “La tecnologia deve essere al nostro servizio, non il nostro padrone. Deve promuovere i diritti umani e la dignità. Oggi però lo sviluppo dell’IA corre più veloce della regolamentazione e della responsabilità, concentrandosi in poche mani. I rischi si espandono verso nuove frontiere, dalle biotecnologie alle armi autonome”.






