New York, 28 agosto 2025 – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso forte preoccupazione per la situazione in Cisgiordania, denunciando l’espansione degli insediamenti israeliani come un grave fattore di frammentazione delle comunità palestinesi, con effetti devastanti sull’accesso a risorse vitali e sulla tenuta di una possibile soluzione a due stati.
Guterres, espansione degli insediamenti e impatto sulla Cisgiordania
Secondo Guterres, le recenti decisioni del governo israeliano di approvare la costruzione di migliaia di nuove unità abitative nella cosiddetta area E1 rappresentano una minaccia esistenziale alla prospettiva di una divisione territoriale tra la Cisgiordania settentrionale e quella meridionale. Questa mossa, ha sottolineato il capo dell’Onu, rischia di dividere di fatto la Cisgiordania, complicando ulteriormente la possibilità di creare uno Stato palestinese contiguo e sovrano.
Il segretario generale ha inoltre ribadito che gli insediamenti israeliani a Gerusalemme Est e nella Cisgiordania occupata sono stati istituiti e vengono mantenuti in violazione del diritto internazionale, sollecitando Israele a cessare immediatamente tali attività e a rispettare i propri obblighi legali. L’espansione degli insediamenti, ha detto Guterres, contribuisce a un clima di tensione e violenza crescente, aggravato da demolizioni, operazioni militari e azioni di coloni che provocano sfollamenti e aumentano la vulnerabilità delle comunità palestinesi.
La crisi umanitaria a Gaza e gli appelli per una tregua
Parallelamente, Guterres ha denunciato le conseguenze devastanti dell’operazione militare israeliana a Gaza, dove la popolazione civile sta vivendo una crisi umanitaria senza precedenti. Ha definito la carestia in atto non più una minaccia imminente, ma una catastrofe reale, sottolineando che Israele, in qualità di potenza occupante, ha l’obbligo di garantire l’accesso a cibo, acqua, medicine e altri beni essenziali, oltre a proteggere i civili e facilitare gli aiuti umanitari.
L’Onu ha inoltre denunciato l’uso degli aiuti umanitari come strumento bellico da parte di Israele, con conseguenze disastrose per la popolazione palestinese: il Programma Alimentare Mondiale ha esaurito le scorte già ad aprile 2025, mentre quasi 10.000 bambini risultano denutriti dall’inizio dell’anno. Intanto, Hamas respinge ogni proposta di nuovi negoziati per la tregua, invitando la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché fermi quella che definisce una “guerra di fame e sterminio”.
La situazione resta dunque estremamente tesa, con il rischio concreto di un ulteriore deterioramento delle condizioni umanitarie e del quadro politico nella regione.






