Roma, 18 agosto 2025 – Nel contesto dell’incontro di Washington tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelensky, il dibattito sulla guerra in Ucraina si infiamma nuovamente con posizioni contrastanti sul futuro della Crimea e delle regioni orientali contese. Trump ha espresso chiaramente la sua visione sul conflitto, sottolineando che Kiev non può riottenere la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, e che l’Ucraina non dovrebbe entrare nella NATO.
Trump invita Zelensky a rinunciare al Donbass e alla Crimea
Pochi giorni prima del summit multilaterale con i leader europei e la premier italiana Giorgia Meloni, Trump ha scritto su Truth che Zelensky potrebbe porre fine alla guerra quasi immediatamente, accettando le richieste di Mosca. Il tycoon ha rimarcato che la Crimea fu “data da Obama”, senza spargimento di sangue, e che alcune situazioni sono immutabili. Il presidente americano ha quindi puntato su una soluzione che preveda la rinuncia ucraina al controllo di Crimea e Donbass, regioni oggetto di contesa e teatro di sanguinosi scontri.
Zelensky e la risposta dell’Ucraina: fermezza sulla sovranità
Il presidente ucraino, però, ha ribadito la sua posizione contraria a qualsiasi concessione territoriale forzata. In un discorso ufficiale, Zelensky ha affermato che la pace deve essere duratura e non una semplice tregua che prepari ulteriori aggressioni russe. Ha inoltre sottolineato la necessità di garanzie di sicurezza effettive e ha auspicato che il sostegno di Stati Uniti, Europa e alleati porti a una vera pace, con la Russia che deve cessare l’invasione iniziata unilateralmente.
Il generale Oleksandr Syrsky, comandante in capo delle Forze armate ucraine, ha avvertito che la Russia sta riorganizzando le proprie forze per nuove offensive, in particolare sui fronti di Pokrovsk e Zaporizhzhia. Intanto stamattina un attacco con droni russi ha colpito un impianto energetico alla periferia di Odessa, provocando un incendio, come confermato dal capo dell’amministrazione regionale, Oleh Kiper.
La posizione degli alleati e l’appello internazionale
Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito “inaccettabili” le richieste russe che minano l’integrità territoriale ucraina e ha sottolineato che ogni negoziato deve coinvolgere direttamente Kiev. Dalla Cina arriva invece un appello a tutte le parti a raggiungere un accordo di pace giusto e duraturo il prima possibile. Nel frattempo, l’incontro multilaterale a Washington si configura come un momento cruciale per definire le linee di una possibile soluzione diplomatica.
La tensione rimane altissima, con un confronto acceso tra la fermezza ucraina e la linea di Trump che propone compromessi territoriali difficili da accettare per Kiev e per gran parte dell’opinione pubblica internazionale.






