Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito oggi la propria posizione sulle condizioni necessarie per un cessate il fuoco per la guerra in Ucraina, sottolineando la necessità del riconoscimento legale della Crimea e del Donbass come territori russi. La questione sarà al centro dei colloqui con una delegazione americana in arrivo a Mosca la prossima settimana, ha dichiarato il leader del Cremlino, citato dall’agenzia Interfax.
Guerra in Ucraina: le condizioni di Putin per la pace
Putin ha definito il riconoscimento ufficiale della Crimea e del Donbass come parte integrante della Russia una “questione chiave” dei negoziati con gli Stati Uniti. Questi territori, già de facto controllati da Mosca, devono secondo lui essere riconosciuti anche de iure per poter procedere verso un accordo di pace. Il presidente russo ha inoltre confermato che la Russia interromperà le ostilità solo se le forze ucraine si ritireranno completamente dal Donbass, altrimenti Mosca continuerà a perseguire i propri obiettivi “con mezzi militari”.
In questo contesto, Putin ha espresso un’apertura formale verso il piano statunitense per l’Ucraina, definendolo una possibile base per futuri accordi di pace. Già il 21 novembre scorso aveva indicato che la proposta di Donald Trump poteva servire a porre fine al conflitto, anche se la situazione sul terreno resta drammatica e complessa.
Tensioni economiche e risposte di Mosca
Un altro punto di tensione riguarda la confisca degli asset russi congelati in Europa a beneficio dell’Ucraina. Putin ha definito tale misura un furto e ha annunciato che la Russia sta preparando una serie di risposte qualora ciò dovesse concretizzarsi. La questione economica, insieme a quella territoriale, continua così a influenzare il corso delle relazioni tra Mosca e l’Occidente.
Il conflitto, giunto ormai al suo quarto inverno, vede il Donbass come regione strategica per la Russia, non solo per ragioni militari ma anche per il suo valore economico e geopolitico. Il Donbass è infatti ricco di risorse minerarie e metalli rari, fondamentali per l’industria hi-tech e la green economy, motivo per cui Mosca punta a consolidarne il controllo. Tuttavia, nonostante le pressioni e le offensive, il ritiro delle truppe ucraine rimane una condizione imprescindibile per qualsiasi cessate il fuoco secondo il Cremlino.
Le parole di Putin confermano la linea dura adottata finora e indicano che, almeno per il momento, non ci sono segnali concreti di un imminente cessate il fuoco. La comunità internazionale continua a monitorare con attenzione l’evoluzione della situazione, mentre il conflitto impatta gravemente sul tessuto sociale ed economico ucraino.






