Secondo una fonte di Mosca, da domani Ucraina e Russia inizieranno uno scambio di prigionieri feriti: i dettagli
Russia e Ucraina si preparano a un nuovo scambio di prigionieri, con un focus particolare sulla liberazione dei soldati gravemente feriti. Lo ha annunciato oggi il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato dall’agenzia Interfax, confermando l’avvio di una fase cruciale nei rapporti tra i due Paesi in guerra da ormai 1.203 giorni.
Scambi sanitari e restituzione delle salme
Secondo Medinsky, da domani inizieranno gli “scambi sanitari”, ovvero la liberazione reciproca di prigionieri gravemente feriti, come previsto dall’accordo raggiunto nella seconda tornata di negoziati a Istanbul lo scorso 2 giugno. Contestualmente, è proseguito lo scambio delle salme dei soldati caduti: la Russia ha restituito all’Ucraina 1.212 corpi di militari ucraini, provenienti da diverse regioni di conflitto tra cui Kharkiv, Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, oltre alla regione russa di Kursk. In cambio, Kiev ha consegnato i corpi di 27 soldati russi.
Il quartier generale ucraino per il trattamento dei prigionieri ha dichiarato di impegnarsi al massimo per identificare rapidamente le salme ricevute, un passaggio fondamentale per le famiglie e per il rispetto dei diritti umani dei caduti.
Contesto e sviluppi recenti della guerra in Ucraina
L’accordo sugli scambi di prigionieri e salme era uno dei pochi risultati concreti emersi dai negoziati di Istanbul, segnati da tensioni e accuse reciproche. Medinsky, figura di spicco della delegazione russa e noto per la sua linea dura, ha ribadito che la Russia vuole la pace, ma ha anche avvertito che il rifiuto di compromessi da parte ucraina potrebbe provocare ulteriori perdite territoriali.
Nel frattempo, la situazione sul campo resta tesa, con nuovi attacchi russi con droni su Kharkiv, che hanno causato morti e decine di feriti, tra cui bambini, come denunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Le sanzioni europee contro Mosca si sono intensificate, includendo ulteriori restrizioni sul transito del gas e un abbassamento del price cap sul petrolio russo, mentre il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato che la Russia è pronta a mitigare gli effetti di tali misure.
Nel quadro complesso di questo conflitto ancora aperto, l’avvio degli scambi sanitari rappresenta un passo importante, anche se parziale, verso una possibile distensione, almeno sul piano umanitario.