Questa note l’Ucraina è stata colpita da un violento raid russo. Kiev avverte dell’utilizzo di droni cinesi da parte di Mosca
L’Ucraina denuncia l’utilizzo di droni di fabbricazione cinese nei recenti attacchi notturni condotti dalla Russia. Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha pubblicato su X immagini dei detriti recuperati, sottolineando come questi confermino il coinvolgimento di produttori cinesi nel conflitto in corso. Le sue parole evidenziano la strategia russa di estendere la guerra “coinvolgendo altri, tra cui truppe nordcoreane, armi iraniane e alcuni produttori cinesi”.
Droni cinesi nei raid russi: la denuncia di Kiev
Nel corso dei pesanti raid notturni che hanno colpito diverse città ucraine, tra cui la capitale Kiev, sono stati abbattuti numerosi droni. Il ministro Sybiha ha mostrato fotografie dei frammenti, affermando che si tratta di droni prodotti in Cina, un elemento che rappresenta “la miglior metafora” per descrivere il modo in cui Mosca continua ad alimentare il conflitto.
Le forze ucraine hanno confermato di aver distrutto 35 droni russi durante l’ultima notte di combattimenti, inclusi quelli operanti nella regione di Kherson. L’attività militare russa si concentra inoltre su numerose direzioni, con feroci battaglie in corso a Bakhmut, Maryinka, Avdiivka e Lyman, mentre Kiev e altre città continuano a subire attacchi missilistici e aerei.
Il contesto internazionale e il sostegno italiano all’Ucraina
Parallelamente alla denuncia di Kiev, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato il forte sostegno del governo italiano all’integrità territoriale e sovranità dell’Ucraina, sottolineando l’impegno a fianco di Kiev fino al raggiungimento di una pace giusta. Tajani ha inoltre annunciato la preparazione della Conferenza di Ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Roma nel 2025, con la partecipazione di numerose aziende italiane interessate a contribuire alla ricostruzione post conflitto.
Il contatto tra Tajani e Sybiha evidenzia anche la preoccupazione per la fornitura di armi iraniane alla Russia, ritenuta un elemento di destabilizzazione e un pericolo per la sicurezza europea. Intanto, l’Ucraina continua a ricevere supporto militare e logistico da diversi Paesi, mentre il conflitto si mantiene al centro dell’attenzione internazionale, con la NATO che si prepara a ulteriori decisioni di sostegno.
In questo quadro, la denuncia sui droni cinesi utilizzati nei raid russi rappresenta un ulteriore tassello nella complessa rete di alleanze e forniture belliche che caratterizzano il conflitto, confermando la natura multilaterale e globalizzata della guerra in corso in Ucraina.






