Mosca, 28 agosto 2025 – Continua l’operazione militare speciale della Russia in Ucraina, ma il Cremlino ribadisce l’interesse a mantenere aperto il canale dei negoziati. A dichiararlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una dichiarazione riportata dall’agenzia Interfax.
L’operazione militare continua senza sosta
Secondo Peskov, le forze armate russe “continuano a svolgere il loro compito”, effettuando attacchi mirati contro siti militari e infrastrutture legate al settore militare ucraino. Il portavoce ha sottolineato che gli attacchi hanno avuto successo e che gli obiettivi sono stati distrutti. Parallelamente, si registrano continui raid del regime di Kiev contro infrastrutture russe, spesso di natura civile, che il Cremlino denuncia come azioni ostili.
Peskov, figura chiave e portavoce di Vladimir Putin dal 2012, ha inoltre ribadito che l’operazione militare continua a essere una priorità nonostante il mantenimento dell’interesse per una risoluzione politica e diplomatica del conflitto. Nato a Mosca nel 1967, Peskov vanta una lunga carriera diplomatica e politica, essendo stato anche segretario stampa del primo ministro russo e insignito nel 2017 del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Interesse per i negoziati ma nessuna tregua
Il Cremlino conferma dunque la propria disponibilità a proseguire il processo negoziale con l’obiettivo di raggiungere un’intesa politica, ma senza rinunciare all’azione militare sul terreno. Questa posizione è coerente con il messaggio lanciato da Peskov nelle scorse settimane, in cui si confermava la volontà russa di tenere aperto il dialogo con Kiev, pur mantenendo ferme le proprie posizioni strategiche.
Nel contesto internazionale, il portavoce ha anche ricordato le recenti tensioni generate dai continui attacchi alle infrastrutture russe e ha sottolineato come Mosca consideri il regime di Kiev responsabile di queste azioni, che coinvolgono anche obiettivi civili. La crisi ucraina rimane quindi una delle principali fonti di instabilità, con il Cremlino che conferma una linea di fermezza militare accompagnata da aperture diplomatiche condizionate.






