Il Cremlino ha espresso parole di apprezzamento nei confronti di Donald Trump per i suoi sforzi volti a favorire una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina. A dichiararlo è stato il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitry Peskov, che ha sottolineato l’importanza della volontà politica espressa dall’ex presidente Usa, ora alla guida degli Stati Uniti per il secondo mandato iniziato il 20 gennaio 2025.
Ucraina: la posizione del Cremlino sugli sforzi di pace di Trump
Durante un intervento alla Knesset israeliana, Trump ha ribadito il proprio impegno a cercare una via negoziata per porre fine alla guerra in Ucraina, dopo aver sottolineato l’importanza del cessate il fuoco a Gaza. Peskov ha accolto favorevolmente queste dichiarazioni, definendole un segnale positivo: “Accogliamo con favore tali intenzioni, accogliamo con favore la conferma della volontà politica di fare tutto il possibile per facilitare la ricerca di una soluzione pacifica”.
Nonostante ciò, il portavoce del Cremlino ha ricordato che, al momento, la Russia prosegue l’operazione militare speciale in Ucraina per mancanza di alternative, ma ha assicurato che Mosca continuerà a tutelare i propri interessi e a perseguire gli obiettivi prefissati.
Il contesto internazionale e la guerra in Ucraina
Il conflitto in Ucraina, iniziato con l’invasione russa su larga scala nel febbraio 2022, ha causato una grave crisi umanitaria e geopolitica. L’Ucraina, paese europeo di oltre 37 milioni di abitanti, è coinvolta in un conflitto che ha portato a una divisione netta e a un impegno militare protratto. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, noto per le sue politiche nazionaliste e isolazioniste nel precedente mandato (2017-2021), ha ora dichiarato l’intenzione di lavorare per la pace, un segnale accolto con cautela da diverse capitali internazionali.
Questa apertura verso il dialogo potrebbe rappresentare un cambio di passo nella gestione della crisi ucraina, anche se al momento la situazione sul terreno resta complessa e in evoluzione. Il Cremlino ribadisce quindi la propria posizione di fermezza, mentre il mondo osserva con attenzione i prossimi sviluppi diplomatici.






