Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato che il processo di pace per la guerra in Ucraina non è in fase di stallo
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha risposto con fermezza alle domande sulla situazione dei negoziati di pace con l’Ucraina, negando che il processo sia in una fase di stallo. Interpellato in merito alla decisione degli Stati Uniti di continuare a fornire armi a Kiev, Peskov ha affermato: “No, non credo, è impossibile dire questo ora”. Ha inoltre precisato che la Russia attende una risposta da parte ucraina sulla disponibilità a partecipare a una nuova tornata di trattative dirette, dopo i due incontri tenutisi a Istanbul.
Lo stato attuale del conflitto in Ucraina e le posizioni sul processo di pace
Nonostante le parole di Peskov, la situazione sul terreno rimane fortemente tesa e il conflitto in Ucraina prosegue senza tregua. Secondo fonti militari ucraine, Mosca ha schierato il reggimento presidenziale, un’unità d’élite dell’FSB nota come reggimento del Cremlino, nell’area di Chasiv Yar, teatro di aspri combattimenti. La battaglia coinvolge anche ex mercenari del gruppo Wagner e combattenti di unità di estrema destra come Rusich. Le forze russe hanno inoltre riconquistato territori strategici, come il villaggio di Kotliarivka vicino a Pokrovsk, potenzialmente aprendo la via verso Dnipro.
L’intelligence militare ucraina stima che circa 620.000 soldati russi siano dispiegati nei territori ucraini e nella regione di Kursk, con perdite elevate che ammontano a circa 45.000 militari russi solo nell’ultimo anno. Le offensive russe si sono intensificate, con un aumento del 30% degli assalti in prima linea, alimentando il timore di una possibile grande offensiva.
Diplomazia e prospettive di negoziato
Il portavoce del Cremlino ha sottolineato che la posizione di Mosca è in attesa di un segnale da Kiev per avviare nuovi negoziati diretti, dopo le due sessioni già svolte ad Istanbul. Le dichiarazioni di Peskov si inseriscono in un quadro diplomatico complesso, dove gli Stati Uniti continuano a sostenere l’Ucraina con forniture militari, mentre la Russia mantiene una linea ferma sia sul piano militare che diplomatico.
Nel contesto attuale, dunque, il Cremlino continua ad affermare la propria disponibilità al dialogo, ma resta in attesa di una risposta concreta da parte ucraina, mentre il conflitto sul campo continua a provocare gravi perdite e instabilità.






