Il ministro degli Esteri tedesco in visita a Kiev ha dichiarato che Putin non è intenzionato a negoziare, ma che vuole la resa ucraina
In un clima di crescenti tensioni diplomatiche e militari, il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha compiuto una visita a sorpresa nella capitale ucraina. Wadephul ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di voler imporre la resa dell’Ucraina, sottolineando l’assenza di una reale volontà negoziale da parte di Mosca. Il ministro, esponente di spicco della CDU e noto sostenitore del rafforzamento degli aiuti a Kiev, ha ribadito che mentre l’Ucraina si mostra pronta a trattative serie, Putin rimane ancorato a richieste massimaliste che mirano esclusivamente alla capitolazione di Kiev.
La posizione tedesca: sostegno deciso a Kiev
La dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri di Berlino evidenzia come “Putin, da parte sua, non cede a nessuna delle sue richieste massimaliste: non vuole negoziati, ma la capitolazione dell’Ucraina”. Johann Wadephul, che ha assunto la guida della diplomazia tedesca nel nuovo governo guidato da Friedrich Merz, è da tempo favorevole a un sostegno militare e politico robusto a favore di Kiev. La Germania, infatti, si è impegnata a fornire supporto significativo all’Ucraina, in linea con le iniziative europee e alleate, mirate a rafforzare la difesa di Kiev contro l’aggressione russa.
Il contesto internazionale e la guerra in Ucraina
Il conflitto ucraino è entrato nel suo 929° giorno, con un’escalation di attacchi missilistici russi che hanno colpito città come Poltava e Leopoli, e con un’intensificazione della pressione militare sul fronte orientale. In questo scenario, la visita di Wadephul assume un valore strategico, come segnale di sostegno politico e morale all’Ucraina. Parallelamente, i Paesi occidentali, tra cui il Regno Unito e gli Stati Uniti, stanno incrementando il loro aiuto militare: solo recentemente Londra ha annunciato la fornitura di 650 nuovi sistemi missilistici leggeri e munizioni di artiglieria per un valore di 300 milioni di sterline.
Le tensioni diplomatiche si riflettono anche nelle parole di Putin, che pur afferma di non ricercare la resa ucraina, insiste affinché vengano riconosciute le “realtà sul terreno”. Le differenze di visione tra Mosca e l’Occidente restano quindi profonde, mentre Kiev e i suoi alleati preparano nuove strategie per contrastare l’aggressione e costruire un percorso di pace sostenibile.






