Dopo la morte di Charlie Kirk, fondatore di Turning Point USA e volto noto del conservatorismo statunitense, si è diffusa online l’ipotesi che l’autore dell’attacco, Tyler Robinson, fosse vicino al movimento dei Groypers. L’idea è nata dal ritrovamento di bossoli inesplosi con messaggi che richiamerebbero l’universo simbolico di questa galassia di estrema destra. Nick Fuentes, leader del movimento, ha però respinto ogni accusa, affermando che i suoi seguaci sarebbero stati “incastrati” e che non esiste alcuna prova del loro coinvolgimento.
Origini e caratteristiche del movimento
I Groypers si sono affermati nel 2019 come seguaci di Fuentes, condividendo posizioni simili a quelle di altri gruppi alt-right e suprematisti bianchi, con una forte enfasi su valori cristiani tradizionalisti e sul nazionalismo americano. Il nome del gruppo richiama una variante razzialmente connotata del meme “Pepe the Frog”, diventata simbolo online per attaccare altri conservatori. Fin dagli esordi, i Groypers hanno individuato in Charlie Kirk un bersaglio privilegiato, accusandolo di posizioni troppo moderate. Durante una serie di eventi a sostegno di Donald Trump, infatti, interruppero più volte gli incontri organizzati da Kirk con domande a sfondo omofobo e antisemita.
Gli scontri tra i Groypers e Kirk
A causa di questi episodi, i Groypers e Fuentes furono banditi dagli eventi di Turning Point USA e dal Conservative Political Action Conference (CPAC). In risposta, Fuentes diede vita a un raduno parallelo, l’America First Political Action Conference, che negli anni ha ospitato figure controverse del Partito Repubblicano come Marjorie Taylor Greene, Janice McGeachin e Wendy Rogers. Secondo la testimonianza del direttore dell’Anti-Defamation League, Jonathan Greenblatt, diversi Groypers avrebbero partecipato anche all’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
I presunti legami di Robinson con i Groypers
Secondo l’agenzia Reuters, alcuni bossoli ritrovati accanto al fucile usato per l’omicidio riportavano simboli vicini all’immaginario Groyper. Tra i messaggi compariva anche il verso “O Bella ciao, Bella ciao…”, richiamo alla celebre canzone partigiana italiana. Il New York Times ha osservato che un adattamento di quel brano figura in una playlist Spotify collegata ai Groypers, mentre altri dettagli, come un’immagine pubblicata da Robinson su Facebook, lascerebbero supporre la familiarità con i meme del movimento. Tuttavia, al momento non esistono prove concrete che colleghino direttamente Robinson, Fuentes o i Groypers alla sparatoria.
La linea di difesa di Fuentes
Nick Fuentes ha reagito con durezza, denunciando su X (ex Twitter) un tentativo di attribuire a lui e ai suoi seguaci un crimine senza fondamento. “Stanno cercando di incastrarci basandosi sul nulla”, ha scritto. In un video, ha poi aggiunto: “Se uno dei miei seguaci prende le armi, io lo disconosco nel modo più netto”. Nonostante la sua rivalità politica con Kirk, Fuentes ha voluto ribadire che l’uso della violenza non rientra nei metodi del suo movimento.
Il profilo politico di Robinson
Dalle prime ricostruzioni emerge che Robinson, 22 anni, non fosse iscritto a nessun partito. I registri elettorali lo indicano come “inattivo”, dato che non votò alle presidenziali del 2024, le prime a cui avrebbe potuto partecipare. Secondo un parente, negli ultimi anni il giovane aveva mostrato un crescente interesse per la politica, ma senza aderire a schieramenti specifici. I suoi genitori risultano registrati come elettori repubblicani.
Le idee dei Groypers
Il movimento guidato da Fuentes si distingue per una critica radicale al conservatorismo tradizionale, considerato troppo moderato. I Groypers sostengono che i cambiamenti demografici e culturali negli Stati Uniti rappresentino una minaccia esistenziale per la popolazione bianca. Difendono la chiusura delle frontiere, si oppongono al femminismo, ai diritti LGBTQ+ e a molti valori liberali. In più occasioni hanno accusato anche Donald Trump di essere troppo vicino a Israele, arrivando a proclamare una “guerra politica” contro la sua campagna presidenziale.
Lo sfondo dell’attentato
Tyler Robinson è stato arrestato giovedì scorso con l’accusa di aver ucciso Charlie Kirk durante un evento alla Utah Valley University, prima tappa del nuovo tour nazionale di Turning Point USA. Secondo il governatore dello Utah, Spencer Cox, il giovane avrebbe confessato o lasciato intendere il suo coinvolgimento parlando con un familiare. Le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso nei pressi dell’università e successivamente è stato fermato vicino a St. George, nello Utah.
Kirk, voce influente nel mondo conservatore e conduttore del Charlie Kirk Show, era una delle figure più apprezzate da Donald Trump, che ha già annunciato l’intenzione di conferirgli postumo la Medaglia presidenziale della libertà.






