L’attivista svedese Greta Thunberg ha lasciato l’aeroporto di Tel Aviv diretta in Svezia, dopo essere stata espulsa con altri tre membri della Freedom Flotilla Coalition. Otto attivisti, tra cui l’avvocato Rima Hassan, sono stati invece trattenuti. Thunberg era partita a bordo del veliero Madleen, fermato mentre si dirigeva verso la Striscia di Gaza per consegnare aiuti umanitari
L’attivista svedese Greta Thunberg ha stamattina lasciato Israele, dirigendosi verso la Svezia con un volo che ha fatto scalo in Francia. Questa decisione è stata presa dopo che Thunberg e altri membri della Freedom Flotilla Coalition hanno accettato di essere espulsi, come comunicato dal ministero degli Esteri israeliano. Le immagini condivise sui social media mostrano Thunberg a bordo dell’aereo, segnando la conclusione di un episodio che ha sollevato questioni importanti riguardo alla libertà di espressione e al diritto di assistenza umanitaria.
Tentativo di portare aiuti umanitari
Il gruppo di attivisti era stato fermato mentre cercava di raggiungere la Striscia di Gaza, con l’intento di fornire aiuti alla popolazione palestinese, duramente colpita da anni di conflitto e blocchi. La nave su cui viaggiavano, il veliero Madleen, è stata intercettata dalle autorità israeliane in acque internazionali. Questa operazione ha acceso un acceso dibattito sulla libertà di espressione e sul diritto di assistere chi è in difficoltà.
L’immagine virale
Durante il fermo, Thunberg è diventata protagonista di una foto che ha rapidamente circolato online: una soldatessa israeliana le offriva un panino. Questa immagine, diffusa dal ministero, è stata accompagnata da un commento ironico che definiva il viaggio come quello dello “yacht dei selfie”. Questo ha messo in evidenza l’atteggiamento provocatorio percepito dalle autorità israeliane. Il governo ha dichiarato che i passeggeri a bordo erano stati trattati con dignità e che il cibo non consumato sarebbe stato trasferito a Gaza attraverso canali umanitari ufficiali.
Le conseguenze dell’episodio
Nel contesto di questo evento, altri otto attivisti, tra cui Rima Hassan, avvocato franco-palestinese e membro del Parlamento europeo, hanno rifiutato di firmare per un’espulsione volontaria e sono stati trasferiti in un centro di detenzione. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulle politiche israeliane riguardanti gli attivisti internazionali e la loro libertà di movimento.
La presenza di Thunberg nella regione, seppur breve, ha messo in luce le sfide e le difficoltà di portare aiuto in una delle aree più critiche del mondo. La sua lotta per l’ambiente e per i diritti umani continua a attirare l’attenzione su problematiche spesso trascurate dai mass media, contribuendo a una mobilitazione internazionale sempre più forte riguardo alla questione palestinese.