Ad Alessandropoli, avrebbe fotografato installazioni militari
Un uomo di 59 anni, originario della Georgia, è stato arrestato ad Alessandropoli, in Grecia, con l’accusa di spionaggio per il GRU russo, l’intelligence russa. Durante l’operazione, sono state trovate foto di installazioni militari, utilizzando un’applicazione criptata per comunicare informazioni, e trasporti di materiale verso l’Ucraina. L’uomo ha negato le accuse.
Le recenti notizie dalla Grecia hanno messo in luce un arresto di grande rilevanza, avvenuto nella città di Alessandropoli, dove un uomo di 59 anni, di origine georgiana, è stato fermato con l’accusa di spionaggio per conto dell’intelligence russa. Questo evento segna un’importante operazione congiunta tra il Servizio nazionale di intelligence greco (EYP) e la polizia, avvenuta martedì scorso.
Dettagli dell’operazione d’arresto
Le indagini hanno portato alla scoperta di numerosi file compromettenti sul cellulare dell’uomo, tra cui foto e video di installazioni militari e movimenti di equipaggiamenti. Secondo quanto riportato dall’emittente Skai, il sospettato avrebbe documentato il transito di materiale militare nella zona del muro dell’Evros, un’area strategica al confine con Turchia e Bulgaria. Questa regione è di particolare importanza, poiché rappresenta un varco cruciale per le operazioni militari, in un contesto di tensioni geopolitiche in corso.
Le indagini
Le indagini hanno rivelato che l’uomo, residente in Grecia da diversi anni e impiegato come imbianchino, sarebbe stato reclutato nell’autunno del 2024 da un altro georgiano con legami sospetti con il GRU, l’intelligence militare russa. Le prove raccolte indicano che ha monitorato le installazioni militari per almeno sei mesi, raccogliendo informazioni sulle spedizioni di attrezzature destinate principalmente all’Ucraina. Queste informazioni sarebbero state trasmesse tramite un’applicazione di messaggistica criptata al suo reclutatore.
Il profilo del sospettato
Le autorità hanno accertato che l’individuo viveva in Grecia da diversi anni e lavorava come imbianchino. Secondo le fonti, sarebbe stato reclutato nell’autunno del 2024 da un connazionale con legami presunti con il GRU, l’intelligence militare russa. Le prove raccolte indicano che l’uomo avrebbe sorvegliato per almeno sei mesi, documentando spedizioni di equipaggiamenti militari, in particolare quelli diretti verso l’Ucraina, e trasmettendo queste informazioni tramite un’applicazione criptata al suo reclutatore.
Le conseguenze dell’arresto: anche implicazioni geopolitiche
Interrogato dalle autorità, il 59enne ha categoricamente negato le accuse di spionaggio, affermando di non aver mai inviato informazioni riservate. Tuttavia, la gravità delle prove in possesso degli inquirenti potrebbe portare a ulteriori sviluppi nelle indagini. Il porto di Alessandropoli, dove è avvenuto l’arresto, è di fondamentale importanza per le operazioni logistiche militari statunitensi, utilizzato per rifornire le forze in Europa orientale nell’ambito di accordi di difesa tra Atene e Washington. Questo episodio evidenzia come le tensioni geopolitiche si riflettano anche in attività di spionaggio e intelligenza tra nazioni rivali.
In conclusione, l’arresto di questo uomo non solo evidenzia le sfide legate alla sicurezza nazionale in Grecia, ma anche le complesse dinamiche geopolitiche che caratterizzano il rapporto tra la Russia e i paesi della Nato.






